La nonna austriaca, che dedicava tanto tempo alla cucina, è stata decisiva nello sviluppo di una passione diventata poi professione e vita.
Lei piccolina di casa, l’aiutava costantemente, in quelle infinite preparazioni di pietanze, dolci e biscotti fragranti, mentre il cammino verso l’arte del cucinare si andava tracciando.
Eppure, Sonia Peronaci ha aspettato i suoi quaranta anni per decidere che quella sarebbe stata la sfida della sua vita e la sua professione. Sposatasi giovanissima, dopo tre figlie, decide di creare qualcosa di proprio che la soddisfi e la entusiasmi. Stimolata dal compagno commercialista, che a quel tempo aveva il sito fiscale numero uno in Italia, si coinvolge nello sviluppo di un sito web che tratti di cucina. Nasce Giallo Zafferano.
“Nel 2006 non si comprendeva la potenzialità del web ma noi ne scorgevamo la ricchezza di opportunità. Affascinati dal programma di Martha Stewart, cercavamo di comprendere al meglio quali possibilità vi fossero nello sviluppare un sito web sulla cucina. Avevamo trovato solo database con 20.000 ricette mentre i blog sembravano inesistenti. Il programma di Martha abbracciava più comparti ma appariva anche molto complesso. Abbiamo iniziato, così, con un sito focalizzato sulle ricette, inserendo, però, una fotografia del piatto finale per far vedere l’esito del lavoro. Pian piano ci siam resi conto che tutti i passaggi erano fondamentali e che occorreva illustrare l’esecuzione step by step. Così, fino al 2009, abbiamo lavorato dal tavolo della mia cucina, allo sviluppo di contenuti, schede, ricette, indicizzando il tutto, mentre l’agenzia pubblicitaria operava un’evangelizzazione del mezzo web. Sono stati tre anni di duro lavoro, senza alcuna retribuzione, tante attese e la speranza che qualche società ci notasse .
Nel 2009 è arrivato Banzai che ci ha acquistato e finanziato la redazione; da una situazione amatoriale siamo passati a una professionale. Il 2009 è stato anche l’anno dell’inizio della crisi e noi, appena allora, avevamo cominciato a percepire il primo stipendio, ma abbiamo rinunciato ad esso per assumere le persone di cui necessitavamo. I momenti di sconforto non sono mancati, soprattutto, per l’assenza di un ritorno economico che comunque incideva in modo importante; anche Banzai ha fatto fatica, il web non era ancora entrato pesantemente nelle case, non se ne apprezzava il valore; il favore del pubblico ci ha spinto ad andare avanti, l’aumentare degli utenti ci ha detto che stavamo facendo bene.
In quell’anno abbiamo inserito i primi video, normale evoluzione delle foto ed è stato subito un successo; la svolta, la grande risposta del pubblico, l’abbiamo avuta aprendo la pagina di Facebook con la mia foto: in quel momento abbiamo umanizzato Giallo Zafferano, lo abbiamo reso parlabile. Le persone cercavano un volto, qualcuno con cui confrontarsi.
Sonia fa una pausa, anche se sembra un fiume inarrestabile.
“Siamo partiti in quattro, quattro amici al bar, e ora siamo in venti e qui non c’è più spazio. A Giugno ci trasferiremo vicino la redazione di Banzai – La crisi, in fondo, è stata un’arma a doppio taglio, una grande opportunità, la gente non poteva più uscire, ha dovuto reinventarsi, trovare modi differenti, ritornare alle cene in casa, tra amici; si è riavvicinata ai fornelli ed ha cercato nuove ricette e stimoli”.
“Il successo di Giallo – come lo chiama affettuosamente Sonia – è legato al fatto che le ricette sono provate realmente, prima di essere inserite. La programmazione rispetta le stagioni e i piatti sono preparati tante e tante volte fino a quando non escono esattamente come li abbiamo assaggiati; i primi a portare ricette nuove siamo proprio noi, tutti viaggiatori, buongustai e amanti del cibo. Al mattino Roberta e Luigi vanno a fare la spesa necessaria per le preparazioni. Con loro c’è anche Manuel, il chitarrista. Mi ha sfinito per un anno, con la sua insistenza nel voler lavorare da noi. Lui lavorava per un negozio musicale e aveva deciso di andare via dall’Italia. – Rimarrei, solo se potessi lavorare da Giallo- continuava a ripetere. E finalmente quella telefonata è arrivata. Lo avevo incontrato quando con Rock TV avevano realizzato un video nella nostra cucina il cui ricavato sarebbe andato in beneficenza. Manuel era lì, che cucinava e suonava sul banco della cucina, in ginocchio. Le persone della redazione sono tutte così, hanno passione, entusiasmo, propensione al gruppo, all’interazione continua e,ovviamente, amano il cibo.Amano gustarlo e prepararlo.
La mattina, quindi, dopo la spesa, ci cimentiano con le ricette che dobbiamo provare. Quando l’esito ci soddisfa, le scriviamo e le passiamo alle ragazze che montano il tutto. In realtà, le ragazze hanno anche il compito, se sono ricette regionali, di cercare storie, aneddoti legati a quella particolare preparazione. Siamo molto attenti a come scriviamo o parliamo, nulla è lasciato al caso. Una ricetta scritta male genera molte domande, dubbi e quindi lavoro successivo. I video sono anche più complessi, ci sono le scenografie, le luci, gli script. Sono usati per le ricette più elaborate, per cui vale la pena osservare tutte le fasi della preparazione. Qui a Giallo abbiamo due cucine, una più grande, con due postazioni, per le ricette con foto e una, al piano superiore, dove realizzo le video ricette.
Sonia prende fiato.
“Come ci si sente a essere l’artefice di questo successo?” chiedo – approfittando della pausa.
“ Grande soddisfazione e la consapevolezza di avere il privilegio di un lavoro che ci piace e ci diverte e che ci ha permesso di crescere e dare opportunità a tanti altri. Il mio compagno ed io ci abbiamo creduto quando la cucina non rappresentava, assolutamente, un business. Ci divertiamo, anche se lavoriamo tanto. Ciò che otteniamo è il risultato del lavoro creativo di tutti. La redazione è un luogo dove si fa dell’arte, dove tutto è molto nuovo, interessante, pronto ad affrontare le novità che verranno con la tecnologia. Nella vita bisogna osare, perseguire un obiettivo con forza, credendoci, combattendo per ottenerlo, rischiando e dicendo: -mi interessa! Ci provo.
Volevamo avvicinare le persone alla cucina, in modo semplice, naturale; tutte quelle persone che sapevano cuocere solo due uova, o quei papà che si sono ritrovati a dover gestire una cucina e non saper dove cominciare. Volevamo essere utili, aiutarli a trovare una scelta: cucinare in casa vuol dire ricevere di più, risparmiare e mangiare meglio.”
“Com’è Sonia quando torna a casa? Cucina ancora?”
“Cucino sempre! Oggi ho preparato i carciofi. In redazione avevamo fatto una ciambella di riso gigantesca e ne ho preso un pochino da portare a casa, ma ci ho aggiunto, appunto i carciofi. Non riesco a stare ferma – ride- diciamo che siamo tutti così, ci devono sedare perché abbiamo tante idee.”.
Sonia è veramente energia pura. La voce squillante, la risata sonora, la passione che vibra e che si avverte in ogni momento, la gioiosità che riempie l’atmosfera e che è contagiosa.
“Perché Giallo Zafferano?”- chiedo come ultima domanda e con la curiosità che mi tormenta dall’inizio dell’intervista.
“ Il giallo è il colore della città. Il risotto allo zafferano è giallo ed è il piatto tipico; inoltre il mosaico del Duomo era dipinto con il giallo dello Zafferano” sorride divertita – “un omaggio alla città Meneghina!”
Irresistible Sonia.
L’entusiasmo e la voglia di fare sono gli ingredienti invisibili ma necessari per la buona riuscita di ogni cosa.
Con Giallo Zafferano mi sono avvicinata alla cucina, prima cucinavo per sopravvivenza ora lo faccio per piacere e per amore e molto di questo è dovuto a tutti coloro che lavorano per questo sito delle meraviglie cappeggiato da Sonia Peronaci.
Grazie di cuore
Complimenti davvero Sabrina, un articolo scritto molto bene, e non solo perchè parla di me 🙂
Un abbraccio
Sonia
Cara Sonia,
grazie del tuo prezioso commento. L’energia pura che trasemtti, la gioia, la determinazione e la perseveranza, la capacità di morderte la vita sono alleati preziosi nella qualità della nostra vita. Grazie per averceli regalati attraverso le tue parole.
Buone cose
Sabrina
Cara Francesca.
grazie del tuo commento. La scoperta del piacere di fare, dell’energia che porta con sè l’entusiasmo e l’amore per le tante cose della vita, apre la strada alla possibilità di guardare e sentire in modo diverso, con diverse angolazioni e alla consapevolezza di poter dare ascolto felicemente a tutte le energie che ci portiamo dentro.
Un caro saluto
Sabrina