A mente accesa

Questo anno sta per volgere al termine, potremmo scrivere pagine e pagine di riflessioni, chi di noi non le ha fatte! Invece scelgo un augurio, a suggerirlo il titolo di un libro “ A mente accesa” , un testo pensato per gli insegnanti, genitori, educatori, in verità, credo possa essere un monito per tutti, non solo perché ci capiterà o ci sarà capitato di incontrare un bambino, ma soprattutto perché ognuno di noi è chiamato a rispondere, reagire alle esperienze che ci troviamo a vivere.

A volte le riflessioni e studi di altri diventano per noi dei suggerimenti, la possibilità di portare luce lì dove c’è il buio, come? Cercando sempre, non arrendendosi e chiedendosi  “cosa c’è sotto” per usare le parole dell’autrice. Una donna di scienza che ha avuto il coraggio di non fermarsi anche quando ha raggiunto risultati importanti.

“Da bambina mi domandavo sempre: <<E sotto che c’è? E più sotto che c’è? E se guardo sotto sotto sotto che trovo?>>. Questo dialogo interiore mi è talmente connaturato da fungere tuttora da guida nella mia attitudine alla ricerca. “

Una bambina, Daniela Lucangeli che è diventata professore ordinario di psicologia dello sviluppo presso l’università degli studi di Padova, dove è prorettrice, ma è tanto altro; scorrendo le pagine del libro si manifestano non solo le sue esperienze professionali ma il suo cuore appassionato che la conduce oltre la superficie.

“ Era estate, faceva caldo e indossavo un vestito colorato e leggero, che ho coperto con il camice…Ho visto in fondo al corridoio un bambino circondato da otto persone adulte…Lui ha rivolto gli occhi verso di me e mi ha studiato. Io dall’altra parte del corridoio, mi sono chinata e gli ho sorriso. Questo gesto, ha fatto si che lui corresse nella mia direzione e mi disse:<< Iutimi>>. Aiutami…Allora nel sistema che avevamo creato qualcosa non funzionava…Per capirlo mi sono rimessa a studiare.”

La scoperta che ho letto, accarezza il cuore, spingendoci verso una strada chiamata speranza, guardare negli occhi non solo dei bambini ma di chiunque entri in contatto con noi, affinché quell’esperienza possa diventare memoria.

“ Per aiutare i bambini, invece, credo si debba andare a prenderli là dove soffrono, dove si sono perduti, anche se questo significhi scendere in un punto di buio dove perfino noi, che siamo <<i sapienti>>, possiamo incontrare il limite delle nostre sicurezze e delle nostre competenze ( vere o presunte che siano), per cercare l’armonica giusta. Quella che, proprio in quel punto di buio, dica e faccia sentire: <<Io ci sono>>.

Nuovo anno sia, con l’augurio di vivere scegliendo il meglio per noi stessi e per l’altro, siano figli, fratelli, sorelle, genitori, nonni, amici, colleghi…

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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