Abbiamo bisogno di persone speciali che ci ricordino come la vita nonostante i dolori possa essere vissuta con passione e vitalità. Si legge tutto d’ un fiato “ Una biografia di Frida Kahlo” di Hayden Herrera; è un piacere entrare nell’intimità di una donna unica, visitare con l’immaginazione la sua cucina gialla e blu e lo studio dove dipingeva.
Un viaggio nella vita e nell’arte , un’altalena tra scrittura e quadri, parole e colori.
Un libro testimonianza: poesie, stralci di diario, fotografie, raccontano la storia di un’artista che fa della pittura il suo ossigeno, ristoro, da una vita difficile.
A sei anni si ammala di poliomelite, a diciotto anni un brutto incidente stradale la lascerà invalida e con dolori alla schiena fino alla morte.
Ma la sua anima è viva, come l’amore per Diego Rivera; un rapporto libero e travagliato.
“Forse sperano di sentirmi lamentare di quanto si soffra a vivere con Diego. Ma io non credo che le rive del fiume soffrano, perché lasciano scorrere l’acqua…Per me tutto ha una compensazione naturale… Ho lo stesso tipo di compensazione che una certa quantità di rosso garantisce a un puntino di verde: la ricompensa dell’equilibrio.”
Frida, grande esempio di coraggio e determinazione, straordinaria la sua risposta alla complessità della vita.
“ Otto giorni prima di morire, quando le sue ore erano immerse nell’oscurità della fine ormai prossima, Frida Kahlo intinse il pennello in una vernice rosso sangue e scrisse il suo nome…Poi in maiuscolo, tracciò il suo saluto finale alla vita: VIVA LA VIDA.”