Vorrei la pelle nera

Ci siamo: se la stagione ci assiste, cosa difficile ormai da sperare tra un acquazzone e l’altro, la “bella stagione” è alle porte.

Con lei arrivano abiti più leggeri, finalmente lasceremo le calze nel cassetto e i centimetri di pelle scoperta aumenteranno.

E su questo pensiero all’improvviso scatta il panico: siamo bianchi!!!

Oibò, e come dovremmo essere, considerando che è appena finito l’inverno? La condizione di pallore è normale, no? Eppure ogni anno, immancabilmente, l’idea di svestirci e di mostrare un’epidermide chiara ci mette quasi in imbarazzo.

Come dicevo durante il percorso “L’antro delle Ninfe”, noi vorremmo andare in palestra già magri e in spiaggia già abbronzati.

Così questa diventa la stagione in cui si vuole l’abbronzatura e la si vuole subito.

Ma il concetto di “subito” è qualcosa che mal si adatta ai ritmi naturali del nostro corpo, che ha bisogno di tempo e di cure per sviluppare la melanina in modo graduale e sano. Quindi noi, che abbiamo fretta, ricorriamo a varie strategie, più o meno salutari.

  • Ci mettiamo al sole in pausa pranzo. Questo lo possiamo fare soprattutto se viviamo in località di mare. Vivendo a Pescara, mi diverto, lo confesso, a guardare i patiti del sole che al primo raggio utile si piazzano sugli asciugamani in spiaggia rimanendo lì per ore… con risultati più simili al colore di un’aragosta che a quello di un cappuccino. Nonostante il fatto che ad ogni estate tutta l’informazione mediatica non faccia che raccomandarci di non esporci al sole nelle ore più calde (dalle 11 alle 15, lo ricordiamo), tanti di noi approfittano proprio di quelle ore durante le quali la concentrazione di radiazioni UVA e UVB è più potente, per abbronzarsi in fretta. Inutile ricordare quali danni provoca un’esposizione solare senza criterio, vero? Vi rimando ad un precedente articolo.
  • Facciamo un abbonamento ad un solarium per un ciclo di lettini abbronzanti. Ormai è risaputo che le lampade UVA facciano più male che bene. Valutiamo le nostre priorità. Una “lampada” una volta ogni tanto, magari due volte prima di mettersi in costume e andare al mare o in piscina, non sarà una catastrofe. Ma cicli di più sedute, magari più volte all’anno, stressano la pelle facendola prematuramente invecchiare.
  • Utilizziamo autoabbronzanti. Questa soluzione è ottimale perché ci permette una colorazione dello strato superficiale della pelle assolutamente innocua. Cerchiamoli eco e a base di eritrulosio e dha, sostanze naturali. Stendiamoli su pelle precedentemente esfoliata e completamente asciutta e non esageriamo con le applicazioni, così da ottenere una tinta omogenea e priva di macchie.
  • Usiamo cosmetici colorati che simulano un colorito da sole. E’ il caso di terre, BB Cream e nuove creme contenenti piccole particelle di colore che danno una tonalità lievemente più scura della nostra. A differenza degli autoabbronzanti, lavandoci il colore ovviamente se ne va.
Infine possiamo accettare il colore naturale della nostra pelle e far sì che ci abbronziamo gradualmente, il che succede prendendo il sole nelle ore più tiepide, proteggendoci secondo il nostro fototipo ed idratandoci adeguatamente. Possiamo fare un pieno di frutta e verdura antiossidanti e godere dei benefici dell’astro solare, che è grande dispensatore di doni se non ne abusiamo. Acquisita in questo modo, la tintarella durerà più a lungo e sparirà in modo molto uniforme, evitandoci spellature e arrossamenti non solo dannosi, ma anche antiestetici.

Foto da www.photl.com

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