Il Ritratto di Dorian Gray

Ci sono libri e autori di cui abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita, sono quelle letture classiche che vale la pena prendere in considerazione anche perché ci consentono di percepire meglio il periodo storico di riferimento e soprattutto ci aiutano a capire come siamo arrivati ad oggi e i cambiamenti della nostra società.

Tra questi classici,  potrebbe essere interessante leggere o riprendere tra le mani un romanzo molto discusso, per l’epoca in cui è stato scritto, oggetto di critiche e censure,  che finì per essere usato contro lo stesso autore.

Stiamo parlando di uno dei romanzi più belli di Oscar Wilde: “Il Ritratto di Dorian Gray”, che è stato, successivamente, fonte di ispirazione per il mondo del cinema, della musica e della danza. Fu pubblicato per la prima volta nel marzo del 1890 sulla rivista Lippincott’s Monthly Magazine, modificato dai redattori per censurare alcuni passi ritenuti scabrosi. Nell’aprile 1891 Wilde fece stampare il romanzo da Ward, Lock & Company, questa volta fu lo stesso autore a modificare il suo manoscritto, cancellando delle parti rischiose e aggiungendo molti capitoli. Nel 1905 uscì la prima edizione italiana.

Il ritratto di Dorian Gray è decisamente un romanzo moderno, i cui contenuti e le riflessioni che evoca, possono considerarsi straordinariamente attuali. Con uno stile narrativo semplice vengono affrontate tematiche in antitesi con la mentalità borghese tipica della Londra vittoriana del XIX secolo, in cui è ambientato.  Il romanzo narra di un uomo, giovane e di bell’aspetto, alla prese con una  “relazione tormentata” con la sua immagine. Un’ immagine riflessa che sarà oggetto del suo amore e la sua stessa prigione.

 “L’unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi. Resisti, e la tua anima si ammalerà del desiderio delle cose che si è proibite, di passione per ciò che le sue stesse mostruose leggi hanno reso mostruoso e illegale.”

Una relazione che per certi versi ricorda il culto di Narciso, ma in una chiave moderna e porterà il protagonista a  vivere una vita fatta di eccessi e  alla ricerca smodata del piacere:

“Vivete la vita prodigiosa che è in voi! Fate che per voi niente vada perduto. Cercate sempre nuove sensazioni, non abbiate paura di niente…… Credo che se ognuno dovesse vivere pienamente la sua vita, se desse concretezza a ogni sua sensazione, espressione a ogni pensiero, realtà a ogni sogno, credo che il mondo ne riceverebbe un così fresco impulso di gioia che dimenticheremmo tutti i malanni del medievalismo …. “

Ma né la bellezza, né il piacere gli potranno impedire di fare i conti  con i dilemmi universali dell’essere umano:

“Per lui la bellezza era stata solo una maschera, la giovinezza una beffa”

Un romanzo quindi, che potrebbe essere una buona lettura per provare a riflettere su alcune tematiche su cui l’uomo si interroga da sempre.

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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