Sorelle si diventa … in cerchio

 

 

Qualche sera fa eravamo in tante, sedute in cerchio a parlare di noi e non solo. C’era chi ascoltava e basta, chi prendeva appunti, chi annuiva, qualcuna aveva l’aria stupita, altre erano un fiume in piena. Una riunione di amiche? Di più, di sorelle.

Cicerone diceva il vero amico è un altro te stesso” e si dice che noi donne non facciamo amicizia facilmente quanto gli uomini. Probabile nei rapporti più superficiali: la nostra componente seduttiva ci porterebbe ad essere più diffidenti, individualiste e competitive. Ma è anche vero che tutti conosciamo il potere, o meglio la potenza, dell’alleanza tra donne. Quando accade, si genera e si avverte un’energia fortissima, una connessione che travalicando il semplice rapporto personale, si estende all’ambiente circostante e lo modifica, inevitabilmente.

Quella che voglio raccontare è la meravigliosa esperienza del Cerchio di Sorellanza®. Ideato e condotto da Zuleika Fusco, nasce con l’intento di creare uno spazio di riflessione e di ricerca per scoprire le innumerevoli risorse e potenzialità di noi donne. Si chiama cerchio per molti motivi: sul piano concreto ci siede così, per sottolineare l’uguaglianza dei ruoli, per favorire la conversazione e far circolare pensieri ed emozioni; dal punto di vista simbolico, rappresenta la natura ciclica dell’energia femminile e dell’abbraccio e della protezione che ognuno sente e restituisce al suo interno. Perché il Cerchio è un ambiente protetto, qui si impara ad ascoltare senza giudicare e ad accettare ogni diversità che viene trattata con onore e rispetto.

Quando impariamo ad osservare, liberi e alleggeriti da giudizi e pre-giudizi, scopriamo che in ognuno c’è una parte di noi, sia in coloro in cui ci riconosciamo subito, sia in quelli che pensiamo distanti da noi. All’interno del cerchio tutti diventiamo uno specchio sorprendente: nei simili troviamo rassicurazione e consolazione, nelle differenze troviamo invece i doni più inaspettati, altri punti di vista, altre risorse, altre strade. Come amo spesso dire, è come se aggiungessimo nuovi vestiti al nostro armadio, o incominciassimo a indossare quelli che abbiamo comprato ma non mettiamo mai.

Ma come funziona? Il Cerchio è un percorso teorico-pratico che dura nove mesi, proprio come una gestazione. Lo scopo è quello di esplorare e sviluppare tutte le nostre parti per dar vita ad una personalità rinnovata. Nove è anche un numero sacro e simbolico: si riferisce al culto primordiale della Grande Madre, alle Muse ed ai componenti del pantheon egizio e greco. Questi ultimi in particolare, così ‘umani’ con le loro peculiarità e debolezze, diventano archetipi di personalità. Durante il Cerchio di Sorellanza, ogni mese viene descritta una dea con i suoi tratti distintivi che diventano ispirazione per un lavoro pratico nel quotidiano. L’idea di base è provare a calarci in panni diversi per sentire cosa si prova da un’altra prospettiva ed ampliare gli strumenti a nostra disposizione. Cosa accade quindi? Se riusciamo a spostare il punto di vista, aumentano comprensione ed empatia, si smorzano sia il giudizio che l’autocritica, e in pratica viviamo molto meglio.  Se poi impariamo a moltiplicare consapevolmente le modalità di approccio alla vita, avremo potenziato l’autostima ed imparato a sentirci regine.

Dalle dee ho imparato tanto: a tagliare i rami secchi, ad occuparmi di me, a credere nei miei valori, che la bellezza è nutrimento, a perseguire i miei obiettivi, a non avere paura del mistero, il sano distacco dalle emozioni, l’eleganza del riserbo e a godere della vita che è sempre generosa in tutte le sue manifestazioni.

Il Cerchio mi ha insegnato l’unione, la complicità, la solidarietà, la delicatezza, la sintonia; ma in particolar modo ho imparato ed imparo dalle sorelle: frammenti di me e specchi generosi, mai stereotipi ma ognuna unica, speciale e bellissima, sempre fiera e felice di essere Donna.

 

Per saperne di più:

Z. Fusco, Viaggio nelle Energie del Femminile, Om Edizioni, 2008

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Autore: Stefania Nanni

Counselor relazionale in Media-Comunic-Azione® e docente di lingua e civiltà anglosassone. Umanista nell’animo per la propensione agli aspetti esistenziali e della socialità, da oltre un ventennio si occupa di crescita personale, tecniche olistiche e aggiornamento professionale, estendendo le competenze pedagogiche anche in ambito organizzativo, gestionale e formativo. Esperta di comunicazione e mediazione del conflitto, è membro di Avalon dal 2000, ove ha conseguito il titolo, e vi collabora come counselor, formatrice e blogger sul giornale “Cronache di un libero pensiero” nella rubrica “Il punto di vista del counselor”. Da sempre interessata allo sviluppo del potenziale e delle peculiarità del femminile, partecipa attivamente alle attività del “Cerchio di Sorellanza” e del “Caffè delle Donne”, coadiuvando la dott.ssa Fusco nella conduzione. Presso la Psico-libreria “I Luoghi dell’Anima” organizza e modera gli incontri pubblici del “Cafè Philo” sulle tematiche del vivere e delle relazioni, secondo i canoni della comunicazione ecologica e del dibattito aperto.

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