Author Archives: Stefania Nanni

Autore: Stefania Nanni

Counselor relazionale in Media-Comunic-Azione® e docente di lingua e civiltà anglosassone. Umanista nell’animo per la propensione agli aspetti esistenziali e della socialità, da oltre un ventennio si occupa di crescita personale, tecniche olistiche e aggiornamento professionale, estendendo le competenze pedagogiche anche in ambito organizzativo, gestionale e formativo. Esperta di comunicazione e mediazione del conflitto, è membro di Avalon dal 2000, ove ha conseguito il titolo, e vi collabora come counselor, formatrice e blogger sul giornale “Cronache di un libero pensiero” nella rubrica “Il punto di vista del counselor”. Da sempre interessata allo sviluppo del potenziale e delle peculiarità del femminile, partecipa attivamente alle attività del “Cerchio di Sorellanza” e del “Caffè delle Donne”, coadiuvando la dott.ssa Fusco nella conduzione. Presso la Psico-libreria “I Luoghi dell’Anima” organizza e modera gli incontri pubblici del “Cafè Philo” sulle tematiche del vivere e delle relazioni, secondo i canoni della comunicazione ecologica e del dibattito aperto.

Guerra e Pace

La cultura odierna tende a condannare la guerra in ogni sua forma, tanto che anche a livello personale siamo sempre più a disagio nel vivere e gestire le situazioni di conflitto. Ma fino a che punto è giusto mediare? Qual è il confine tra pazienza e paura, comprensione e rassegnazione, saggezza e perdita della dignità?

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Il Fregio di Beethoven

Ci sono incontri emozionanti nella vita e non sempre si tratta di persone. A volte ci si innamora anche di un’opera d’arte che ti azzera la parola ed i pensieri e ti trasporta in un’altra dimensione: il Viaggio iniziatico dell'Eroe nel Fregio di Beethoven.

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BONTÀ, BUONISMO, CATTIVERIA: NATURA UMANA O NECESSITÀ? Cronache dal Café Philo

Nasciamo buoni, come sosteneva Rousseau ed è l’ambiente a corromperci, oppure anche la cattiveria fa parte del nostro corredo di vita? O forse siamo buonisti, per bisogno di conformarci alle aspettative e ai modelli esterni anche quando non ci rappresentano pienamente? E infine cos’è la cattiveria? Un’energia pericolosa da cui stare alla larga o una parte misteriosa ed imprescindibile della nostra natura con cui fare conoscenza?

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Cronache dal Cafè Philo: SO-STARE NEL CONFLITTO. E’ SEMPRE POSSIBILE MEDIARE?

Chi di noi ama i conflitti? Spesso li consideriamo distruttivi e facciamo di tutto per evitarli, lasciando perdere o cercando una conciliazione. A volte un contrasto è un messaggio in sé, un aspetto su cui fermarsi a riflettere e ad ascoltare, le ragioni dell’altro e le nostre, per poi scegliere. Che fare quando sono inconciliabili? Mantenere il punto e scendere in campo talvolta si rende necessario per ristabilire confini o riaffermare se stessi, ecco che allora il conflitto diventa illuminante per rimettere a fuoco principi non derogabili e non confondere la mediazione con il quieto vivere, la ricerca dell’equilibrio con la resa.

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SULL'INVIDIA. COME TRASFORMARE LA PENA IN CURA DELL'ANIMA

L’invidia è uno dei sentimenti più pesanti e difficili da confessare, avvolge in una spirale discendente e consuma chi la prova. Tuttavia, se gestita e trasformata, può essere l’ispirazione per l’evoluzione ed il miglioramento, a partire da sé...

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I SEGRETI DEL NUTRIMENTO. QUANDO IL CIBO APRE LE PORTE DELL’ANIMA: CRONACHE DAL CAFE’ PHILO

Il potere evocativo ed emozionale del cibo. Molto più che nutrimento per il corpo, uno stargate capace di trasformare l’altrove in qui ed ora, di superare tempo e spazio per trasportarci nei ricordi o in mondi non ancora esplorati; una porta spalancata al cuore e una carezza all'anima, quando ne conosciamo segreti ed energie, un veleno invece quando diventa stampella o la brutta copia di un bisogno.

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AFFETTIVITA’ MASCHILE E FEMMINILE. Stessi bisogni, linguaggi diversi? Cronache dal Café Philo (I parte)

Chi non conosce la celeberrima affermazione secondo cui “gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere”? Dobbiamo proprio rassegnarci al fatto che l’altro sesso sia di razza aliena quindi impossibile a capirsi? O non è forse grazie alla diversità che possiamo trovare nuove risorse e chiavi di lettura, a cominciare da noi stessi? Non sarà che ciò che consideriamo ‘ostacolo’, diventi l’opportunità di spostarci dai binari dell’autoreferenzialità e allargare le prospettive?

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