Storiella zen sui punti di vista

Recentemente ho letto una storiella zen che mi ha colpita per la sua attualità. Questo tipo di storie contiene un elemento paradossale che serve a farci riflettere e ad andare oltre l’apparenza delle cose.

Così, oggi te la racconto e lascio a te ogni possibile interpretazione, che sarò felice di leggere nei commenti qualora tu desideri condividerla.

Ecco dunque come andò la storia di un pellegrino che giunse, dopo molto cammino, al Tempio di montagna per andare in visita al Maestro che lì operava.

Giunto di fronte al tempio gridò forte chiedendo di vedere il Maestro e parlare con lui. A quelle grida si affacciò un novizio, che rispose: “se vuoi vedere il Maestro, prima dovrai disputare con me. Se avrai la meglio, allora potrai presentarti al suo cospetto”.

Il pellegrino pensò che questo novizio fosse davvero presuntuoso, tuttavia si prestò alla disputa richiesta. “Va bene”, disse, e a quel punto alzò la mano formando un cerchio con pollice e indice.

Il novizio allora rispose formando un ampio cerchio con le braccia.

Il pellegrino dunque alzò un dito, e il novizio rispose alzandone cinque.

Il pellegrino proseguì alzando tre dita. A questo gesto, il novizio fece una smorfia… e il pellegrino, sentendosi sconfitto, fuggì.

Tutta questa scena era stata vista dal Maestro, che aveva osservato, quieto, nascosto dietro una porta. Egli si stupì grandemente dell’elevata spiritualità del suo monaco novizio. Infatti, il cerchio con le dita significava: “cos’è il tuo spirito”? E la risposta del cerchio grande con le braccia intendeva dire che lo spirito è come un oceano. In seguito, il dito alzato chiedeva “cos’è il tuo corpo”? E la risposta delle cinque dita non poteva che essere collegata ai cinque precetti buddisti (non bere, non non rubare, non uccidere, non mentire, non avere condotte sessuali irresponsabili). Le tre dita alzate, poi, si riferivano ai tre grandi mondi che formano l’intero universo e quella smorfia di risposta non poteva che voler dire che è tutto davanti agli occhi.

Il Maestro, allora, decise di interpellare il novizio, stupito da tanto sapere e profondità spirituale. Gli chiese quindi cosa fosse accaduto tra lui e il pellegrino.

Il monaco novizio così rispose: “Il pellegrino deve evidentemente sapere che mio padre vende dolci di riso. Quindi ha fatto un cerchio piccolo con le dita, perché pensa che i dolci di mio padre siano piccoli! Allora io ne ho fatto uno grande con le braccia, perché non sono piccoli, sono grandi. Mi ha poi chiesto, alzando un dito, quanto costa un dolce. Gli ho risposto che costa cinque monete. Però lui ha chiesto di scontarglielo a tre monete, e io ho fatto una smorfia… lui però evidentemente i soldi non li aveva, così è fuggito di corsa”.

Rise il Maestro di quella risposta.

E confesso di aver sorriso anche io.

Ho colto vari spunti che possono essere applicati alla quotidianità delle relazioni, e sarò molto curiosa di scoprire quali sono i tuoi: i commenti sono a tua disposizione.

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2 thoughts on “Storiella zen sui punti di vista

  1. Alessandro

    Ogni essere umano ha in se un suo mondo , noi tutti rappresentiamo dei mondi, ci circondano , come tali vanno rispettati.
    Ad ogni uno di noi viene lasciata la possibilità di trovare una via di uscita , perché siamo solo noi a decidere se accettare o svoltare .

    Reply

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