Cari liberfili, a breve l’estate lascerà il posto ad una nuova stagione, intanto abbiamo fatto ‘scorte’ di belle energie e forse i tempi distesi, ci hanno offerto l’occasione di letture più intense o magari abbiamo sentito il desiderio di perderci in racconti antichi, come “Anna Karenina” di Lev Tolstoj, pubblicato nel 1877, considerato dalla critica russa:
“un frivolo racconto delle vicende dell’alta società moscovita”.
In verità è un’opera d’arte definita da Nabòkov: “ il capolavoro assoluto della letteratura del XIX secolo”.
Un romanzo intenso, una lettura silenziosa per accogliere la complessità delle storie che racconta…La bellezza di questo testo risiede nella possibilità che ha ogni lettore di trovare il suo personaggio e soprattutto la sua idea di amore…L’amore nelle sue mille forme: libero, passionale, convenzionale e non meno importante, la possibilità di osservare la scelta dell’altro senza cadere in facili giudizi. Così incontriamo l’amore vissuto da Anna:
“ dite a vostra moglie che le voglio sempre bene. E ditele ancora, se non può perdonarmi le auguro di non doverlo mai fare. Per perdonare bisognerebbe aver vissuto quello che ho vissuto io…Dio la preservi da ciò”.
Non solo amore…storia, fede, ipocrisia, famiglia, riempiono le pagine di “ Anna Karenina”. Non è mai facile decidere cosa raccontare di un libro, soprattutto, quando si tratta di un’ opera di questa portata.
Anna ha catturato la nostra attenzione e forse anche quella dell’autore se pensiamo che lei rappresenta il motore e la nascita di un romanzo insostituibile. Fu proprio l’immagine di un
“nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico “
ad ispirare Tolstoj ed a rendere Anna materia viva.