Cercando il luogo dell’anima

Da dipendente di una multinazionale petrolifera, a reinventarsi, aprendo una psicolibreria. Poche parole, sembrano poco, ma racchiudono un modo interiore. Fatto di passaggi, tentativi precedenti, prove che sono servite a fare esperienza, fino a modulare il tono della propria vita, ad accordare l’ascolto, il sentire del cuore e ad abbinarci, come si suol dire, lo sporcarsi le mani. Mettersi in gioco insomma. Passaggi che sulla carta sembrano anche strani, dissonanti, ma che invece sono tutto per chi la carta ha deciso di giocarla.

Ha il sorriso del cuore, Dario Mosca, quando apre la porta di questo suo spazio di libri, campane tibetane, incensi, pietre, prodotti fitoterapici e cosmesi bio. «Nel mio precedente lavoro facevo fatica, mi sentivo svogliato nel fare qualcosa che non mi apparteneva più – racconta -. Adesso la mattina la libreria è il mio primo pensiero, passo qui tutto il tempo che posso, è un piacere essere qui, questa è casa mia, uno spazio che condivido con passione con le persone con le quali gestisco il tutto». Quasi un vicolo, una strada laterale ad un’arteria cittadina, in un bel palazzetto, I Luoghi dell’Anima, questo il nome del posto, è la nuova casa dal settembre 2012.

Nato in Germania, 54 anni, Dario Mosca ha conseguito il diploma triennale in marketing e comunicazione nell’accademia di Comunicazione di Milano, terminando nel 1989. «Oggi è una città più rigida, allora era più sciolta, si stava benissimo». A Milano il primo lavoro come commerciale per la multinazionale petrolifera, poi il trasferimento in Abruzzo e la decisione che piano piano si fa strada di cambiare vita. Passando anche nell’apertura di un locale negli anni d’oro della zona del centro storico di Pescara, fino ad un’attività di import-export con la Romania.

«Quella di Milano è stata un’esperienza lavorativa che mi ha dato disciplina, anche una certa rigorosità nelle cose da fare ma allo stesso tempo ho vissuto tante amicizie, tanti rapporti importanti. Tornando in Abruzzo si è passati dalla torre di controllo alla periferia, rinunciando anche alla possibilità di fare carriera, ma facendo il bilancio della mia vita sono contento di quella scelta, un passaggio che mi ha avvicinato a ciò che sono e che faccio oggi».

Nel frattempo nasce il Centro Avalon, per il quale oggi è responsabile marketing e qualità. «Uno spazio dedicato alla crescita personale. Ho sentito l’esigenza di andare a fondo, di conoscermi meglio. Il tutto mentre la situazione lavorativa era cambiata, non mi sentivo più intonato con quello che stava succedendo. In periodi di crisi quando invece di aprirsi ci si chiude, si diventa scontrosi. Io ero in una zona di interfaccia fra l’azienda e i clienti e mi sono trovato a dettare condizioni che non condividevo, non le ritenevo giuste. Così il divario è cresciuto fino alle decisione finale di lasciare andare e di aprire la libreria».

Voglia di conoscersi dunque, unendo ispirazione e concretizzazione, il che vuol dire anche fare da muratore negli spazi della futura libreria. «Ero in un momento in cui o lasciavo o raddoppiavo – aggiunge -. Per fare questo passo mi sono affidato sì a un po’ di sana follia nonché a competenza, conoscenza e tanto coraggio. Per farlo c’è bisogno anche di avere una sicurezza economica, senza indebitarsi. Non bisogna fare salti nel vuoto ed è necessaria un’analisi della situazione, del mercato. Il mercato può anche essere creato, se non c’è lo fai tu, anche se essendo un qualcosa di innovativo non puoi stabilirne le potenzialità».

Come con l’idea di un psicolibreria insomma. E senza avere timore del fallimento. «Esatto – conclude Dario Mosca -. Prima della libreria ho tentato altre vie, fatto altre cose che non sono andate a buon fine. Ci vuole sempre una escape strategy, o più semplicemente il famoso piano B».

E come cantava Mercedes Sosa nella celebre “Todo cambia” (Tutto cambia): “Y así como todo cambia/Que yo cambie no es extraño” (Così come tutto cambia/Non è strano che io stessa cambi”. E buon coraggio di cambiamento, dunque, ispirati dalla storia della ricerca del proprio luogo dell’anima.

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