Utero

Utero. Storia intima del luogo da cui tutti veniamo, edito da Ponte alle Grazie nel 2023, è un saggio rivoluzionario che esplora l’organo più mistificato del corpo femminile ma che tutti abbiamo conosciuto da molto vicino per esserci “passati”. Scritto da un’ostetrica con esperienze in campo giornalistico, Leah Hazard, ci conduce in un’inchiesta dal respiro molto ampio, destinata a divulgare informazioni sconosciute ai più, abbattere pregiudizi e illuminare da una nuova prospettiva l’utero.

“Lo studio del corpo può procurare in egual misura turbamento e potere – la consapevolezza genera domande che hanno risposte scomode. In questo libro, però, tra queste pagine, , siamo più forti e viaggiamo con la mente aperta. Siamo pronti a comprendere l’utero e scoprire da dove siamo partiti. Ci soffermiamo. osserviamo con attenzione. Impariamo cosa c’è dentro il barattolo.”

In una narrazione che prenderà, all’insaputa della stessa autrice, un andamento ciclico, giacchè non si può comprendere l’utero senza collegare ogni suo aspetto al successivo e riferirlo al precedente, Leah Hazard intervista scienziati e scienziate che studiano quest’organo per pregevoli fini filantropici o per conto di grandi multinazionali, nell’infanzia o nella menopausa, ma un fattore li accomuna: si stanno dedicando ad un’indagine di “nicchia”. L’epistemologia della ricerca sull’utero, infatti, dimostra che ci troviamo di fronte all’organo del corpo femminile più ignorato nella storia della scienza; un dato su tutti: a fronte di quindicimila articoli scientifici sullo sperma ne esistono solo quattrocento sull'”effluente mestruale”, che solo in minima parte è costituito da sangue e che contiene un potenziale di informazioni ancora inespresso in termini diagnostici e terapeutici.

Ma approcciando questa lettura, l’ignoranza e il pregiudizio che pervadono quest’organo lasciano il posto ad una crescente sensazione di meraviglia: l’utero che è già in funzione a pochi giorni dalla nascita, l’utero che ha un ruolo attivo nello sviluppo cognitivo e nel concepimento, l’utero mediatore del dialogo amoroso biochimico che annuncia una nuova vita, l’utero che non è “sterile”, non è “ostile” non è “irritabile”, non è fonte di isteria.

Un testo schietto con una scrittura limpida che incoraggia ad ampliare le proprie conoscenze e a condividerle, a metterle in discussione e ad integrarle in un insieme nuovo, che riflette le stagioni della vita con autenticità e rispetto.

“Se avete un utero, se abitate con o vi occupate di qualcuno che ce l’ha, o anche se non avete mai pensato molto all’utero da quando ne siete usciti svariati anni fa, insanguinati e urlanti, fate la vostra autoricerca. Interrogate e celebrate la vostra esperienza. Cercate di capire quell’organo a forma di pugno, una fonte potente, il luogo da cui tutti siamo partiti. Potrebbe essere in grado di dirci anche, in molti modi, dove stiamo andando”

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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