Il Mistero del Sangue, la potenza lunare. Come lavorarci


Se vogliamo vivere bene il rapporto col potere, noi donne dobbiamo recuperare una consapevolezza che era fatto assodato nell’antichità. Il nostro corpo non è solo materia, ma una esperienza numinosa. Se ci affidiamo alla sua intelligenza, possiamo davvero comprendere cosa voglia dire essere parti del Tutto e avvertire profondamente il senso della nostra potenza, la cui qualità è sintetizzabile nel termine Trasformazione, che comprende aspetti quali morte e rinascita, generazione e creazione.

La nostra attenzione si è spostata sull’immagine, sui modelli poco sani e poco veritieri che la società e i media ci rimandano. Anche quando le nostre velleità sono salutiste, viviamo con senso di inadeguatezza il corpo e ci affanniamo a rincorrere ideali che non ci appartengono, perché sono frutto di una cultura che ci vuole giovani per sempre, attiviste ogni giorno del mese, madri accudenti e oblative per vocazione. Fortunatamente non siamo solo questo. C’è un lato del femminile che il Patriarcato ha rifiutato perché ne ha avuto paura, ma che è fondamentale rivalutare. Lì riscopriamo la nostra potenza e riappropriarci del corpo è un passo sostanziale.

La prima considerazione da fare riguarda la congenita capacità di rinnovarci ogni mese attraverso le mestruazioni, che invece nella quotidianità spesso viviamo come fastidiose, invalidanti. Eppure sono emblema della nostra natura ciclica e dell’abilità innata di adattarci e di trasformarci continuamente. Le popolazioni primitive reputavano il sangue femminile un miracolo. Il secondo miracolo era decisamente la gravidanza, il terzo il latte, cioè la misteriosa dote di trasformare il sangue in cibo, in nutrimento.

Nell’antichità l’anno si considerava di tredici mesi, di circa ventotto giorni ognuno, in considerazione dei cicli della luna, astro di riferimento, visto che, per la sua proprietà di governare i liquidi, influenzava tutte le attività umane e ne scandiva la fasi. Così ad esempio era per l’agricoltura, come oggi del resto, e non poteva chiaramente passare inosservata la corrispondenza tra ciclo femminile e ciclo lunare, che in passato, quando la donna viveva secondo i ritmi di natura, erano perfettamente sincroni. Le donne di una stessa tribù addirittura riuscivano ad avere il mestruo contemporaneamente.

Le fasi lunari sono la metafora di quattro energie diverse che conosciamo durante il mese. Ogni fase ha quindi una qualità propria che è significativo individuare per poter recuperare la pienezza e la salubrità dei nostri tempi e per esprimere al meglio le nostre potenzialità. È proprio vero che c’è un momento giusto per tutto. L’essenziale è saperlo focalizzare e sceglierlo. Il ciclo diventa così un percorso iniziatico che ci porta a sentire e a esperire con consapevolezza le nostre risorse. Da un punto di vista pratico, di lavoro concreto su noi stesse, non è indispensabile essere allineate alle fasi lunari. Verrà da sé, riportando l’attenzione sui cicli naturali. L’aspetto fondamentale è invece quello di identificare le quattro fasi in relazione al nostro mestruo, sapendo appunto che intenderemo come Luna Nera i giorni del sanguinamento e il resto a seguire.

Per le loro caratteristiche possiamo definire le prime due fasi del mese, in cui la luna cresce e raggiunge il suo apice, dell’estroversione e del fare.

 

Luna crescente

Energia della Ninfa/Menade

Misteri di Ebbrezza/Fusione

La luna crescente è la fase in cui ci sentiamo energiche e in relazione col mondo. Ci siamo appena lasciate alle spalle l’esperienza delle mestruazioni e abbiamo vissuto la rinascita. Infatti in questi giorni del mese il nostro corpo è più attivo, ha riacquistato tono, tanto che lo sentiamo più asciutto e prestante. Da ciò deriva anche un aumento dell’autostima e della capacità di guardarsi con più condiscendenza e meno senso critico. È sicuramente la parte del mese in cui è più facile piacerci e vivere con leggerezza. Per tanto, aiutate da una migliore relazione col corpo, socializziamo con maggiore agio e ne ricaviamo un senso di divertimento. Così, come le adolescenti che esplorano ingenue e rapite il mondo, spostiamo l’attenzione verso l’esterno, pronte a conoscere l’altro e a fare. Il rimando delle esperienze che viviamo è di tipo egoico. Siamo infatti molto centrate su noi stesse e sui risultati che conseguiamo. È il momento di avviare o sperimentare situazioni nuove, poiché siamo pronte a sopportarle e a divincolarci tra le difficoltà con vigore. Sostenuto dalla forza, l’entusiasmo emerge senza filtri e spinge per la realizzazione di quelle intuizioni avute nella fase di luna nera. Anche la mente è veloce e lucida, portata a affrontare questioni di natura pratica in maniera repentina. In questa fase possiamo allora riscoprire tutti i doni della nostra parte ninfa. La sua grande empatia e quel senso di fusione con l’altro e con la natura. Conosciamo la sua capacità di entusiasmarsi e di vibrare, di vivere in una riuscita miscela di ingenuità, candore e sensualità. La luna crescente è infatti la matrona dei Misteri di Ebbrezza e di Fusione, in cui a volte è difficile mantenere i confini. Il rapporto con il sesso in questo periodo è giocoso, curioso, energico. Ma quando la ninfa si ubriaca di ebbrezza, emerge un’altra parte di noi, la menade. Questa energia, innamorata delle sensazioni forti, sostituisce il senso di empatia col bisogno di essere posseduta, presa totalmente da Dioniso, come le menadi dell’antichità nei riti a lui dedicati. La ricerca del piacere la induce a dimenticare di accudire se stessa, le vulnerabilità della parte bambina che sente la necessità di avere punti fermi e di essere contenuta in argini protettivi. Il rischio che ne deriva è quello di perdersi.

 

Luna piena

Energia della Madre

Misteri di Generazione

La luna piena corrisponde ai giorni dell’ovulazione, momento in cui contattiamo la nostra fecondità non solo in senso fisico e procreativo, ma anche a livello simbolico. È infatti la fase votata ai Misteri di Generazione. Raggiungiamo una tale pienezza e forza da poter spostare l’attenzione sul prossimo per donarci totalmente. Il rapporto con il nostro corpo è fortemente positivo e l’autostima altissima, tanto da poterci mostrare in maniera generosa e spontanea senza avvertire remore o pudori inibenti. Ciò che era sorto con la luna crescente raggiunge il suo apice e la creatività si sposa con la concretezza, producendo frutti a tutti i livelli. È un periodo di lunazione favorevolissimo alla realizzazione dei nostri progetti, visto che simboleggia l’età della maturità femminile. L’energia Madre che abita in noi ha ora una potenza senza pari e lo possiamo comprendere osservando dalla quotidianità quanto la relazione madre – figlio sia alchemica e speciale. Prevede infatti che la donna superi l’idea del proprio bisogno per pensare prima al bene della sua creatura, per cui sarebbe disposta anche a dare la vita. Diventa più forte sia fisicamente sia psicologicamente, perché è responsabile di suo figlio prima di tutto. Questo stesso tipo di energia possiamo ritrovare in noi nei giorni di luna piena, in cui con più naturalezza riscopriamo vigore e saldezza per dedicarci all’altro, nutrirlo, accudirlo, mettendo da parte noi stesse. Se nella fase precedente l’esplorazione del mondo serve da rimando a ciò che siamo ed è quindi di tipo egoico, in questo periodo conosciamo il vero amore, quello in cui, solide e sicure di noi, possiamo fare con la capacità di ritardare il bisogno di gratificazione a favore di chi ci è intorno. Anche nella relazione intima questa energia entra in gioco. C’è una predisposizione a prendersi cura del nostro compagno in maniera più accorta e dolce. Aumenta la voglia di fare l’amore in modo donativo e profondo, affinché il piacere ci derivi dal benessere che favoriamo nel partner. Per contro il rischio che comporta l’identificazione eccessiva con la Madre è di essere oblative al punto di essere soffocanti e controllanti verso l’altro. Possiamo infatti diventare per lui talmente utili da renderlo dipendente. Una sana madre, invece, lascia il figlio libero di andare perché trovi la sua identità, sperimenti l’autonomia e cresca.

Per le loro caratteristiche possiamo definire le ultime due fasi del mese, in cui la luna decresce fino a scomparire dalla nostra vista, dell’introversione e dell’essere.

 

Luna calante

Energia della Mistica/Maliarda

Misteri di Ispirazione

Quando la luna, dopo aver raggiunto il suo apice, comincia a decrescere, la donna avverte delle profonde variazioni a livello fisico e energetico. Va a ricontattare un femminile antichissimo e oggi fortemente censurato. Il suo corpo si gonfia e assume forme più morbide. Seni, ventre e cosce sono sempre più tonde e l’energia scende di tono, acquisendo una qualità ben diversa dal dinamismo delle fasi precedenti. Questi mutamenti la inducono a cercare una vita più raccolta, non solo perché c’è oggettivamente meno forza di affrontare l’esterno in termini di situazioni e relazioni, ma anche perché si avverte un profondo richiamo del proprio mondo interiore, che reclama tutte le attenzioni. Il ciclo conosce dunque la sua seconda faccia, quella del viaggio all’interno di sé, che va a sostituire il bisogno di esplorazione precedente. Le emozioni che accompagnano questo momento sono intense e inquiete. Mentre il corpo perde forza e si sente un po’ spossato, la mente lavora instancabilmente, generando tanto materiale da rielaborare e con cui fare i conti. Da questa irrequietezza nascono le idee e intuizioni che troveranno attuazione nei primi due quarti di luna. È infatti la fase dei Misteri di Ispirazione, in cui siamo predisposte ad attività di introspezione e meditazione, ricontattando quella parte di noi che chiamiamo Mistica. Questa energia sa lavorare con saggezza sui sogni e sugli input di tipo spirituale, che facilmente coglie. La necessità di ritirarsi dalla mondanità favorisce la concentrazione di tutte le risorse creative, che devono però trovare un’espressione sana o diventano distruttive. Infatti, se mal canalizzata e gestita, la nostra inquietitudine, anziché favorire la ricerca interiore, si tramuta in un’aggressività che possiamo rivolgere verso noi stesse o verso chi ci è vicino. Come durante il primo quarto, anche in questa fase siamo al centro delle nostre attenzioni. Necessariamente, se vogliamo raccogliere le energie che ci serviranno ad affrontare morte e rinascita. Nel pieno della nostra maturità, abbiamo un rapporto ambivalente con l’eros. O sentiamo il bisogno di isolarci, o riusciamo a contattare un’altra parte di noi che possiamo definire Maliarda. È quell’energia che nella relazione mette a frutto tutta la sua esperienza, consapevole di aver acquisito il vero potere di attrarre e di sedurre. Quando agiamo da questa parte di noi, l’uomo ci teme, perché riconosce di pancia un sottofondo di aggressività atavica, ma possiamo anche diventare sottilmente manipolative. Viviamo allora la sessualità in modo auto-gratificante, inclini alla trasgressione e al gioco erotico.

Man mano che questa fase evolve, nel momento di passaggio alla fase successiva, conosciamo altri aspetti di noi. Se sappiamo raccogliere i frutti di ciò che abbiamo vissuto, entriamo nell’energia della vecchia Saggia, colei che, nell’attesa di affrontare con serenità la morte, mette a disposizione del prossimo la sua esperienza, con la capacità di guardare oltre e dispensare insegnamenti e lucidi consigli. Per contro, se abbiamo vissuto male il percorso che ci ha condotto fino a questo punto e siamo intossicate da tutto ciò che abbiamo imploso anziché mettere a frutto, riscopriamo in noi il femminile terribile, che si può manifestare attraverso varie energie, come quella della Vecchia acida e avvizzita, che ferisce tutti indistintamente compresa se stessa, o della Vampira. In ogni caso, preserviamoci dalla tentazione di giudicare o di demonizzare la nostra potenza distruttiva. Anche questa, come tutte le altre, è un’energia che va semplicemente ben impiegata per coglierne gli aspetti di risorsa. Quando la usiamo consapevolmente, infatti, possiamo liberarci di tutti quegli orpelli inutili e malandati che appesantiscono la nostra vita, come le abitudini nocive o le relazioni che trasciniamo senza entusiasmo. Lo spazio che ne ricaviamo è il primo passo per il rinnovamento e serve ad accogliere novità benefiche.

 

Luna Nera

Energia della Strega

Misteri di Morte/Trasformazione

La luna nera corrisponde ai giorni di mestruazione e ci offre la possibilità di completare il viaggio all’interno di noi per morire e rinascere trasformate con l’avvento del nuovo ciclo. È un momento magico, in cui il bisogno di raccogliersi nel proprio silenzio genera grandi intuizioni. Tutto in noi avverte che siamo in un momento di passaggio. Il corpo si indebolisce ulteriormente, perché la spossatezza possa far cadere le nostre barriere e predisporci a sentire. La mente logica procede con fatica, cedendo completamente il passo al mondo dell’interiorità. Contattiamo la Strega in noi, quell’energia potente che conosce il segreto di saper vivere tra due dimensioni. Come Persefone , affrontiamo il viaggio negli Inferi, incontriamo i nostri sogni, che ci restano sulla pelle anche durante la veglia. Le emozioni sono vivide e vibranti, al punto da risentire troppo il contatto con l’esterno. Per questo motivo è importante durante la luna nera non esporsi troppo, proteggere la propria recettiva sensibilità e trovare modalità creative e intime per esprimerla. Il fare perde di importanza, sembra passare in secondo piano rispetto a ciò che ci si muove dentro. Anche il nostro rapporto con l’eros risente di questo passaggio. Quando decidiamo di fare l’amore in luna nera, l’esperienza sessuale diventa un atto profondo e spirituale, di un’intimità che sfiora il sacro e di una magia che rievoca l’unione mistica di cui parlano gli antichi testi esoterici.

Una sana relazione con l’energia Strega in noi genera rinnovamento. Ci predispone a ricominciare il ciclo con maggiore consapevolezza e potenza. Per questo è importante assecondare il suo naturale evolversi e non farsi prendere da ritmi dissennati. Dobbiamo gestire consapevolmente i nostri tempi e ricavarci degli spazi in cui ci dedichiamo con amore a noi stesse. Dobbiamo onorare il nostro corpo morbido, invece di vergognarcene, e recuperare quel senso di sacralità che gli avevano riconosciuto gli antichi. Così com’è gratificante infatti assecondare questo passaggio per rinascere, altrettanto frustrante è opporci ad esso e alto il prezzo da pagare che ne consegue. Lo possiamo definire dissoluzione, perché comporta un dispendio notevole di energie, che ci farà sentire stanche e deprivate durante il nuovo ciclo.

 

(tratto dal libro Viaggio nelle energie del femminile di Zuleika Fusco)

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