L’arrivo dell’estate spesso porta con se il desiderio di letture più leggere, ma questa non è una regola, così potremmo ritrovarci a scegliere libri emotivamente intensi e riflessivi.
Come il romanzo di Paolo Giordano: “ la solitudine dei numeri primi”.
Un’ opera straordinaria che esplora le profondità dell’animo umano attraverso una storia coinvolgente. L’autore racconta la solitudine, il dolore, la ricerca di identità e l’amore attraverso le vite di Alice e Mattia, due personaggi che sin da bambini hanno sperimentato eventi traumatici che hanno lasciato un segno indelebile sul loro percorso. Entrambi si sentono diversi dagli altri, come numeri primi, incapaci di connettersi pienamente con il mondo esterno.
“…Perchè lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l’uno nell’altra.”
Commovente il modo in cui Giordano esplora e descrive la loro solitudine emotiva.
“ Vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.”
Alice e Mattia sono ritratti in modo così autentico che il lettore può facilmente identificarsi con le loro lotte e i loro conflitti interiori. I loro sentimenti di alienazione e l’incomprensione che li circonda sono resi in modo così vivido che si avverte un forte legame con loro. La sua prosa poetica e l’uso di simboli come i numeri primi rendono la narrazione ancora più avvincente e complessa.
“ La solitudine dei numeri primi” è un libro che esplora le ombre dell’esistenza umana e affronta tematiche dolorose. Tuttavia, è proprio questa profondità e sincerità che rendono il romanzo così potente. Uno scrittore che non teme di esplorare i recessi più oscuri dell’animo umano avvicinandoci alla nostra stessa solitudine interiore.
Un capolavoro letterario per ricordarci la complessità delle relazioni umane, abbiatene cura.