Psicomagia, un libro che guarisce.

Esistono davvero libri che possono guarire? Può un testo aiutarci a trovare una soluzione ai nostri problemi? Difficile trovare una risposta perchè noi liberfili lo sappiamo, un libro è di chi lo legge, ma di certo esistono scrittori che con le loro opere possono farci cambiare il modo di vedere le cose. E’ il caso di Alejandro Jodorowsky con il suo libro Psicomagia.

Artista poliedrico , regista, attore, sceneggiatore, poeta, noto al grande pubblico per i film da lui diretti tra i quali ricordiamo El Topo e La montagna sacra, anche se da molti è conosciuto come interprete di tarocchi e psicomago contemporaneo.

“Dopo avere analizzato e studiato a memoria i settantotto arcani dei Tarocchi di Marsiglia, ho firmato un patto con me stesso: “Una volta alla settimana leggerò i Tarocchi gratuitamente in un caffè qualsiasi, molto frequentato. E lo farò fino alla fine della mia vita”.

E infatti , per circa 30 anni, in un caffè di Parigi, legge i tarocchi a chi va da lui non per un consulto ma per trovare la soluzione ai propri problemi e trasforma la lettura delle carte in una sorta di psicoanalisi chiamandola “Tarologia”. Attraverso la guida dei tarocchi interroga il passato del consultante per risolvere i suoi problemi del presente.

Durante questo periodo incontra Pachita, una guaritrice messicana, e si interessa alla sua arte restando affascinato dai suoi modi non convenzionali di guarire i suoi pazienti, diversi da quelli usati dalla medicina canonica. Eppure questi suoi modi avevano una forza tale da portare il “paziente” a intraprendere egli stesso la strada per stare meglio. Intuisce, così, che non è la consapevolezza del problema a porvi fine ma l’azione.

“Lo psicanalista, il cui lavoro consiste nel trasformare i messaggi mandati dall’ inconscio in un discorso razionale, è convinto che, una volta che il paziente abbia scoperto la causa dei propri sintomi, questi svaniscano… Ma non è così! Quando un impulso riemerge dall’ inconscio, possiamo liberarcene soltanto realizzandolo”

Così Jodorowsky , attraverso la psicologia, le pratiche sciamaniche, i rituali religiosi e ogni forma d’arte , diede vita alla Psicomagia, una terapia panica, così come lui la definisce, un’ arte che guarisce e che trasforma il paziente in guaritore di se stesso. E lo fa, proponendo a chi si rivolge a lui, un atto psicomagico, un gesto simbolico apparentemente illogico, a volte bizzarro, ma con un forte impatto emotivo tale da consentirgli di cambiare punto di vista, interrompere le abitudini e attivare così un processo di guarigione.

“Ecco perché la psicomagia si propone di agire, non solo di parlare. …… insegna alla ragione a padroneggiare il linguaggio dell’inconscio: esso è composto non soltanto di parole ma anche di gesti, immagini, suoni, odori, sapori o sensazioni tattili.”

E nel libro Psicomagia: una terapia panica, pubblicato negli anni ’90, Jodorowsky racconta tutto questo, in una lunga e avvincente intervista, realizzata dall’amico Gilles Farcet, spiegando cos’è la psicomagia e come nasce. E nel libro descrive anche molte delle sue “ricette” di guarigione, risultato della sua lunga sperimentazione. Uno degli esempi più conosciuti è quello del ragazzo che si rivolse a lui per la sua non buona condizione economica. L’artista gli consigliò di attaccare due monete d’oro sotto alle scarpe, così da poterne sentire il tintinnio camminando. Oppure spesso chiedeva di seppellire oggetti per liberarsi da antiche sofferenze piantando un albero sullo stesso luogo.

Questi sono solo alcuni esempi di atti psicomagici che, ad una prima lettura risultano difficili da comprendere, perchè abituati a considerare le cose con la ragione e la logica, ma se, per una volta, provassimo a mettere da parte la mente, forse potremmo lasciarci rapire dal fascino della psicomagia.

E quale migliore occasione se non ora, quella di avventurarci in questa magica lettura, ad un mese dall’uscita del nuovo film: Psicomagia: un’arte che cura, previsto nelle sale cinematografiche ad inizio ottobre, che vedrà ancora una volta Jodorowsky come regista che a novantanni non ha smesso di amare il suo lavoro.

Buona lettura e buona visione!

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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