Quel pizzico di rischio che rende la questione divertente

Oggi mi rivolgo a te che vuoi cambiare i tuoi comportamenti cosmetici e non sai da dove cominciare. A te, che esiti e chiedi, a chiunque pensi possa saperlo, cosa usare, come, quanto, e soprattutto con che effetti. A te, che dopo mille risposte diverse ancora rimugini e indugi nella scelta.

Per esempio: cosa succede se non uso il tonico? Di che colore saranno i miei capelli se all’hennè aggiungo un cucchiaio di caffè? Secondo te è meglio  lo shampoo per capelli grassi X o Y?

Sì, nel mio lavoro assisto sempre più spesso a questo genere di tentennamenti. Si cercano mille rassicurazioni prima di utilizzare un prodotto e si vuole la garanzia che funzionerà, che andrà bene, che ci risolverà il problema.

Se ti riconosci in questa descrizione, vorrei portarti a considerare un altro punto di vista.

Sappi che nessuno potrà darti le rassicurazioni che cerchi senza ombra di dubbio e con il mille per mille di certezza. Perché? Perché tu sei unico e speciale nella tua individualità. Perché il tuo corpo ha le proprie reazioni e le proprie preferenze.

Potresti obiettare: ma allora la teoria non serve a nulla? Non sto dicendo questo. La teoria è importantissima. Se, per esempio, io avessi una pelle grassa, mi sarebbe molto utile sapere che l’olio di mandorle dolci puro sul viso potrebbe aggravare la mia situazione.

Ma ogni teoria non serve a molto, se non viene verificata con la pratica.

Cara amica, caro amico dubbioso: qui viene la parte interessante. La pratica, appunto. Significa che, sinché non metti alla prova su di te un prodotto, non saprai mai con certezza che effetto avrà. Chiunque cerchi di convincerti del contrario, sta mentendo.

Sai, è molto facile, aspettando risposte certe dall’esterno, cadere nella passività e in questo modo diventare vulnerabili verso il marketing. Finiamo per comprare cose di cui non abbiamo realmente bisogno perché ci vengono proposte come certamente adatte alle nostre esigenze. Finiamo per credere a chi vuole venderci qualcosa, invece di credere alla nostra pelle.

Quante clienti ho incontrato, convinte dalla pubblicità, cercare prodotti contenenti l’ingrediente X-Y perché certe che sarebbe andato bene per loro, e scontrarsi con la realtà dei fatti: per loro non andava bene.

Ogni giorno sei sottoposto a tantissimi messaggi pubblicitari e non, il volume di informazioni cresce rapidamente ed è comprensibile sentirsi smarriti. Ecco perché cominciare a sperimentare su sé stessi è importantissimo. Quando sperimenti puoi accorgerti di cosa succede davvero. Quando cominci a leggere gli ingredienti e a verificare su di te il loro comportamento, all’inizio potrai fare qualche pasticcio, ma man mano che procedi sceglierai sempre più a colpo sicuro. Come dici? E’ il pasticcio che ti spaventa?

Cosa potrà mai accadere di tremendo che non si possa risolvere? Nulla. Tutto è risolvibile. E’ chiaro che mi riferisco a questioni prettamente cosmetiche, non mediche, che non sono di mia competenza. Un colore sbagliato con l’hennè si può coprire. Uno shampoo troppo aggressivo puoi riciclarlo come bagnoschiuma. Una crema troppo pesante puoi provare a diluirla con gel d’aloe e se non bastasse, puoi regalarla alla mamma. Sono alcuni spunti, ma spero sia chiaro cosa voglio dirti.

Sperimentare implica assumersi un rischio: quello di sapere cosa cerca la nostra pelle davvero. Il rischio di conoscersi davvero. Sarà questo che ti spaventa? Eppure, rischiare ci mette in una condizione molto entusiasmante: quella di fare una scoperta.

Ti ricordi come fanno i bambini ad apprendere? Toccano tutto, mettono in bocca tutto… sperimentano! Se cadono provando a fare i primi passi, ci riprovano. Pensa cosa succederebbe se non fosse così. Andremmo ancora in giro gattonando? Cosa hai provato quando hai scoperto che il gatto ha il pelo morbido? Quando hai visto la neve per la prima volta e l’hai toccata? E quando ti hanno portato in spiaggia?

Scoprire qualcosa è entusiasmante, divertente e anche quando la scoperta non è piacevole, è comunque utile perché ci insegna a discriminare, cioè a scegliere cosa va bene e cosa no.

Prendersi cura di sé non dev’essere per forza difficile, serio e scientifico. Può essere divertente, buffo, altalenante, ironico.

Rischia, allora. Divertiti!

 


Foto da www.photl.com

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