Una tenacia da formica

Quasi ogni giorno ho conferma di quanto, per la maggior parte delle persone, risulti faticoso, complesso e affatto prioritario, dare a se stessi il meglio.

Che la nostra sia una condizione di insoddisfazione, o frustrazione, o di importante sofferenza, dovrebbe essere scontato fare qualcosa per lenirla, o provare a stare meglio in genere.

Ed è vero che in teoria lo faremmo, e a parole desideriamo come nient’altro essere più appagati e “felici” MA…

Con grande facilità emerge un elenco di ragioni per cui rimaniamo nel nostro ben conosciuto “territorio”, che pur se melmoso, e a volte molto limitante, non cela rischi o angoli sconosciuti.

Tanto spesso nella lista dei motivi che ci impediscono di agire diversamente, rientrano le aspettative e gli eventuali giudizi degli altri (familiari, partners, datori o colleghi di lavoro, amici cari ecc.).

Forse però questi “altri” così importanti nella nostra vita, si trovano a condividere pezzi, anche notevoli, del quotidiano, con un figlio, un partner, un collega, un genitore o un amico fraterno, probabilmente scontento, arrabbiato, ferito, deluso, frustrato…e che fa poco o nulla per migliorare la propria qualità del vivere. E ciò quanto può essere costruttivo e appagante per noi e chi ci è legato in qualche modo?

“Il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei”, ci ricorda l’eclettico scrittore e regista

Alejandro Jodorowsky

Sì, è di valore fondamentale sbloccare la situazione, mettere in discussione il nostro stato attuale, investire un po’ di coraggio per andare.

Andare altrove, non importa dove… conta il tentativo di trovare possibilità diverse, strade nuove da percorrere per conciliare ciò che ci fa stare bene, che ci soddisfa di più, con il contesto a cui apparteniamo e le relazioni che abbiamo costruito.

E se riusciamo ad ascoltare non soltanto la paura in noi (della perdita, del giudizio, dell’incognita, ecc) ma anche la parte di noi che aspira al bene, alla realizzazione, per noi stessi in primo luogo, investiremo l’impegno e la volontà per avviare una trasformazione.

Dovremmo procedere con grande cautela, tutelando le nostre fragilità e i delicati equilibri del nostro vivere, per cui sarà sostanziale procedere a piccoli, piccolissimi passi.

Le azioni che sconvolgono il nostro quotidiano o le decisioni radicali (“Basta da domani smetterò di…” oppure “Non potrai mai più contare su di me…”, ecc), potrebbero farci sentire forti e determinati, finalmente ad una svolta, per un po’ di tempo…

Però poi i probabili sensi di colpa e l’effetto destabilizzante che produciamo su chi ci circonda, rischiano di farci tornare indietro, a volte con un malessere ancor più pronunciato.

Trovo importantissimo muoversi in modo molto misurato ma con costanza.

E, senza dubbio, dopo la difficoltà del primo passo, la costanza e la disciplina sono il più grande ostacolo.

Constato continuamente quanto sia difficile mettere continuità nella strada intrapresa, portare avanti con perseveranza i passaggi verso il nostro obiettivo, a prescindere dall’entità delle conseguenze del nostro progetto (dedicarsi ad un’attività sportiva o modificare la gestione del rapporto con i figli, ad esempio, ci chiederanno parimenti un’assiduità nel tempo).

Osservando l’affascinante mondo animale, in questo caso, più del coraggio da leone, della vista da aquila, dell’astuzia da volpe, dell’ostinazione da mulo, ecc. ecc., vi invito a prendere spunto  dall’ineguagliabile tenacia da formica.

Con le loro minuscole dimensioni, camminano a passi minuti (almeno ai nostri occhi), ma sono inarrestabili, non si scoraggiano e non desistono mai, vanno sempre avanti con impeto e rapidità.

Si direbbe che vanno con ferma decisione verso i loro obiettivi, gestendo ostacoli ed inconvenienti, con uno spirito solidale e un’organizzazione sociale incredibilmente efficiente, ovvero senza trascurare i propri simili e il contesto che condividono…

Auguriamoci quindi, come spesso ci suggerisce la creatrice del nostro blog, di riuscire a dedicarci al benessere interiore e alla cura del nostro stile di vita, con la straordinaria disciplina e costanza  dell’umile formichina!

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Autore: Alessandra Caroli

È counselor relazionale ad indirizzo mediacomunicativo ed educatrice professionale. Per Avalon si dedica da anni ad attività di counseling, tutoring e organizzazione di eventi. Coordina le attività didattiche ed è parte del corpo docente della Scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione. Si occupa di counseling e formazione in contesti pubblici e privati, con un’esperienza decennale in ambito sociale, attraverso progetti di riabilitazione per la disabilità psico-fisica di adulti e bambini e di sostegno alle famiglie. Da sempre ama approfondire la conoscenza di luoghi e culture diverse, unendo quindi il viaggio fuori al viaggio dentro di sé. Con entusiasmo, attraverso la rubrica “Il punto di vista del counselor”, si occupa di sostenere e divulgare questo approccio alla crescita personale e di favorire nel lettore un ampliamento delle prospettive nell’affrontare la quotidianità.

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