Aiuto, mi sento sopraffatto

Nel corso della vita succede spesso di avere periodi intensi, vuoi per situazioni pratiche che si accumulano, vuoi per emozioni che prendono il sopravvento o, più facilmente, per entrambe le cose.

Se stai vivendo un momento così, se ti senti oppresso o bloccato e non sai letteralmente da dove cominciare a mettere ordine, ti propongo un esercizio semplice, che può aiutarti a scaricare un po’ l’ansia e a rimettere le cose nella corretta prospettiva.

Tutto ciò che ti servirà saranno uno o più fogli e una penna. Se vuoi divertirti, anche più penne colorate.

Prenditi un tempo solo per te – hey, lo so che in questo momento proprio perché ti senti sopraffatto, fermarti può essere impegnativo, ma è indispensabile se vogliamo fermare la ruota impazzita del criceto in cui ci sembra di correre!

Accertati di non avere disturbi, silenzia lo smartphone, chiudi il pc. Se te la senti, metti le mani sul cuore, chiudi gli occhi e fai tre respiri profondi, prima di cominciare. Puoi anche accendere una candela o un incenso.

Ora prendi un foglio e inizia a scrivere, di getto e senza pensarci troppo, tutto quello che ti appesantisce in questo momento: cose da fare, emozioni pesanti, risposte da dare, esami da fare, orari lavorativi non comodi, qualsiasi cosa.

Un esempio di lista potrebbe essere: il lavandino che perde, prenotare la visita oculistica, portare mia figlia a danza ogni mercoledì, il collega insopportabile, eccetera.

Una volta che hai buttato fuori tutto e senti che non hai altro da aggiungere, prendi un altro foglio e dividilo in tre colonne.

Nella prima colonna, andrai a pescare nell’elenco che hai scritto precedentemente, tutte le cose che puoi gestire tu, come per esempio chiamare l’oculista.

Nella seconda colonna, metterai tutto ciò che non puoi gestire da solo, ma sulle quali puoi contribuire, come, per restare su un esempio facile, il lavandino che perde: non puoi ripararlo tu, ma puoi chiamare l’idraulico.

Infine, metti nella terza colonna tutto ciò su cui non hai nessun potere, come scegliere quale collega avere.

Ora fermati e datti una pacca sulla spalla: una gran parte di lavoro è fatta.

Cosa manca? Agire! Dunque prendi tutto quello che hai scritto nella prima colonna, scegli una cosa e falla subito o appena possibile. Prenota quella visita.

Per gli elementi della seconda colonna, qui il lavoro è diverso. Chiediti, per ciascun punto, chi vuoi o devi coinvolgere e stabilisci una serie di passaggi per arrivare alla soluzione. Potresti trovare qualcuno che porti tua figlia a danza un mercoledì sì e uno no, e così via.

Infine, la terza colonna, quella che riguarda aspetti su cui non hai il minimo controllo. Questa forse sarà difficile perché a nessuno piace (alla nostra mente non piace) ammettere di non poter controllare qualcosa. Però ecco, il collega insopportabile non possiamo cambiarlo. Possiamo invece chiederci: posso cambiare qualcosa di me per migliorare la situazione? Ho voglia di farlo?

Se rispondi di sì, allora torni alla seconda colonna e scrivi qualcosa come “cerco un counselor per aiutarmi a migliorare la mia comunicazione col collega insopportabile”, o altra idea che ti viene in mente, ma che riguardi te; cosa faccia l’altra persona non è in tuo potere modificarlo.
Se rispondi di no, allora te ne dimentichi: non dipende da te, accetti che esista, vai avanti.

Ora veniamo ai tempi: dopo due settimane, riprendi i fogli e verifica dove ti trovi. Hai alleggerito l’elenco della prima colonna? Cosa è venuto fuori di nuovo, e in che colonna lo metterai? La seconda colonna vede progressi? Ci sono stati spostamenti in direzione della conclusione dei vari punti? Lascia perdere la terza.

La terza la riguarderai dopo un mesetto: è ancora così? Osserva se noti cambiamenti nelle tue emozioni, mentre rileggi, rispetto a un mese fa. Sistema la lista se nel frattempo hai maturato nuove possibilità.

Spero che questo esercizio ti aiuti a sfollare la mente, a recuperare il contatto col tuo potere personale e anche a vedere quanto aiuto puoi ottenere se ti apri a riceverlo.

Come sempre, raccontami la tua esperienza nei commenti, se ti va. Buon lavoro!

 

 

 

 

 

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