L’amico ritrovato

“ Mio caro amico Hans, disse con grande dolcezza, accettami come sono stato creato da Dio e da circostanze indipendenti dalla mia volontà “.

Quanto amore in queste parole, ne definiscono subito la natura: un’amicizia pulita e autentica. Ognuno di noi ha sperimentato e sperimenta relazioni amicali, mutate nel tempo o abbracciate dal suono delicato del “ per sempre”.

L’amicizia un valore? Una costruzione ? Sicuramente ogni età accoglie un pensiero diverso; che energia il ricordo delle amicizie adolescenziali, piene di entusiasmo e fermento. Non meno importanti quelle nate in età adulta, diventate il riflesso delle nostre esperienze.

A volte però l’amicizia diventa vittima o complice di una realtà complessa, come quella raccontata da Fred Uhlman in “ L’amico ritrovato” un romanzo in miniatura. Siamo nella Germania degli anni 30′, quando due sedicenni si incontrano per la prima volta, due ragazzi all’apparenza profondamente diversi: Hans ebreo di famiglia borghese e Konradin di famiglia aristocratica.

“ Tutto in lui risvegliava la mia curiosità: la cura con cui sceglieva la matita, la posizione in cui stava seduto tanto eretto da far pensare che fosse sul punto di alzarsi per impartire un ordine ad un esercito invisibile…cosa potevo mai offrire io, che ero figlio di un medico ebreo, nipote e bisnipote di rabbini e discendente da una famiglia di piccoli commercianti di bestiame.”

Fortunatamente a quell’età l’amore non conosce né religione, né sesso, né finalità, esiste la bellezza dell’ incontro puro e disincantato. Ad unirli la passione per l’arte e la letteratura, i mesi trascorrono nell’innocenza e nella libertà di poter essere se stessi, tra il profumo della primavera e l’attesa di lunghe passeggiate. Presto arriva un vento gelido, non era inverno, un vento che confonde, che ferisce e trasforma, erano troppo piccoli per non esserne investiti.

“ Se vuoi tutta la verità, ti dirò anche che ho dovuto lottare per ogni ora passata con te, ma c’è di peggio. Se ho preferito non rivolgerti la parola, ieri sera, è stato solo per evitarti un’umiliazione…il fatto è che non sopporto l’idea di ferirti. “

La Germania ormai era cambiata, quel vento aveva il suo nome: nazismo…Konradin e Hans hanno protetto con amore e fiducia un legame speciale, sono arrivati lì dove potevano per età e per esperienza. Lasciamo al lettore la possibilità di scoprirne il finale.

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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