Le otto montagne

Sono passati pochi giorni dalla premiazione della 68ª edizione dei David di Donatello 2023 e si sta parlando molto delle quattro statuette – miglior film, migliore sceneggiatura non originale, fotografia e suono-  conferite al film “ Le otto montagne”  scritto e diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch. Il film che al Festival di Cannes 2022, aveva già vinto il Premio della giuria, è un adattamento cinematografico del romanzo di Paolo Cognetti, uscito nel 2016, Einaudi Editori. Il romanzo, vincitore del Premio Strega 2017,   già a fine 2017 è stato tradotto in 35 lingue.

“Le otto montagne” racconta la storia di un’amicizia profonda tra due uomini, Pietro e Bruno, che si sviluppa sullo sfondo delle montagne delle Alpi italiane. Il libro affronta temi universali come l’amicizia, la famiglia, la solitudine e la ricerca della propria identità.

“Se il punto in cui ti immergi in un fiume è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è piú niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte.”

Cognetti ha una scrittura delicata ed evocativa che riesce a trasmettere al lettore tutta la bellezza e la maestosità delle montagne. Le descrizioni dei paesaggi alpini sono così vive e dettagliate che si ha l’impressione di trovarsi lì, a contemplare le cime imponenti e gli spazi incontaminati.

“La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.”

 

La storia si sviluppa lentamente, seguendo i protagonisti nel corso degli anni. Pietro, il narratore è un ragazzino cittadino che trascorre le estati in montagna con il padre, mentre Bruno è un ragazzo del luogo, un abitante di quelle terre aspre e selvagge. L’amicizia che nasce tra i due è autentica e profonda, ma verrà messa a dura prova dagli eventi che segnano la loro vita.

Ciò che rende questo romanzo particolarmente coinvolgente è la sua capacità di esplorare le emozioni umane più profonde. Cognetti ci fa riflettere sulla natura dell’amicizia, sulla fragilità delle relazioni umane e sull’influenza che il paesaggio circostante può avere sul nostro spirito. La montagna diventa una sorta di personaggio a sé stante, con la sua forza e la sua imprevedibilità, che modellano i destini dei protagonisti.

“Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa.”

 

La scrittura di Cognetti è poetica e piena di sensibilità. Ogni parola sembra essere stata scelta con cura per creare un ritmo armonioso e coinvolgente. L’autore riesce a catturare le sfumature delle emozioni umane in modo magistrale, facendo sentire al lettore la gioia, la tristezza, la solitudine e la meraviglia che pervadono la storia.

“Le otto montagne” è un libro che conquista il cuore dei lettori con la sua semplicità e la sua profondità. È una storia che parla di amicizia, di amore per la natura e di ricerca di se stessi. Per chi ama le storie toccanti e ben scritte  e  desidera immergersi in un mondo affascinante fatto di montagne maestose e legami umani indelebili, questo è il romanzo perfetto.

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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