L’Ulivo Maestro di Vita

L’ulivo maestro di vita e anche fonte dell’oro liquido: l’olio.

Si racconta che la pianta della vite quando si trova in uno stato di sofferenza, tende a fornire tutto il nutrimento  agli acini, sacrificando la propria esistenza. Il vino di quell’annata è eccellente ma la vite muore e non può più produrne.

L’Ulivo, invece, ha un atteggiamento opposto.  In caso di sofferenza, non alimenta più i frutti che, così, avvizziscono mentre l’albero sopravvive e gli anni successivi è pronto a produrre nuove olive.

Mi chiedo chi sia più saggio se la vite che sacrifica se stessa per un unico raccolto oppure l’ulivo che salvaguardando la matrice a scapito di una annata, ne garantisce molte future?

La vite appare altruista e generosa mentre assolutamente egoista l’ulivo.

Può il sacrificare se stessi fino all’annullamento rappresentare un modello da seguire? É forse migliore il sano “egoismo” dell’ulivo che, mettendo se stesso al centro, garantisce la produzione per il futuro?

Il “sano egoismo” è un argomento delicato che ci tocca tutti da vicino e che, spesso, non sappiamo gestire. Soprattutto perché, un amore rivolto a noi stessi non è egoismo. Gli egoisti, infatti, non si amano per niente.

L’ulivo insegna una profonda verità. Per aiutare gli altri (in questo caso una produzione longeva) occorre, prima, imparare ad aiutare se stessi,  ascoltarsi attentamente, sentire i propri bisogni e soddisfarli. Avere il coraggio di dire stop quando qualcosa diventa deleterio per noi o quando, chi ci circonda, succhia in modo “vampiresco” le nostre energie. Occorre allora, come l’ulivo, ritirare il nutrimento e rivolgerlo  a noi stessi in un atto di profondo accudimento.

L’ulivo e l’oro liquido.

Quando ci si prende cura di se stessi, si ottengo frutti meravigliosi. Così da una pianta saggia, come l’ulivo, si ottiene il condimento migliore che si possa immaginare e anche il più salutare.

L’olio d’oliva, detto non a caso l’oro liquido, per le grandi proprietà benefiche è un alimento unico cui difficilmente riusciamo a rinunciare.

Come si sceglie, però, un “olio di qualità”?, quali sono le differenze tra un olio e l’altro, da cosa sono date? Esiste una classificazione?

Al contrario dei vini, dove le informazioni circolano abbondanti, per gli oli, l’unica cosa molto chiara è la distinzione tra Olio di Semi e quello di Oliva e che tra quest’ultimi l’olio extravergine è di maggiore qualità (anche se cosa voglia dire esattamente non è chiaro al consumatore).

Una delle prime cose da ricordare è che il risultato finale è condizionato fortemente dalla varietà detta Cultivar e dal Territorio ( ciò che per il vino rappresenta il vitigno e il terroir) Una monovarietale , quindi un olio in purezza, autoctona (richiamo alle origini, territorio pertanto) risulta essere molto più interessante di un cosiddetto blend, cioè di più specie mescolate.

L’Italia è la nazione con il maggior numero di varietà di olive da olio al mondo: un patrimonio inestimabile, di cui andare fieri …spesso poco conosciuto e sottovalutato.

Ben 538 varietà autoctone (le famose cultivar) e ogni cultivar ha caratteristiche che la rendono unica: una storia, un territorio, una resa, un periodo di maturazione, una capacità di resistere agli agenti esterni …E un olio con caratteristiche gustative ed olfattive uniche.

Chiudete gli occhi e SENTITE

Il gusto di un olio extravergine deve essere quanto più simile all’essenza del suo frutto, perché si tratta di una vera e propria “spremuta”. Un sapore leggermente amaro o piccante è proprio una sua caratteristica positiva e non il contrario.

L’olio extravergine d’oliva per essere considerato un olio di buona qualità deve lasciare in bocca – dopo il suo assaggio -almeno una nota amara, quasi piccante e a seconda di quale nota spicchi è più adatto ad un piatto rispetto ad un altro.

Pertanto, la scelta di un olio, una volta che ci si è orientati sull’extravergine e sulla monovarietà, è puramente personale. Occorre assaggiarli e decidere se preferiamo sentire più a lungo la nota amara o quella piccante. O se preferiamo il fruttato.

Per esempio il cultivar INTOSSO dell’Abruzzo, presenta le tre note, amaro, piccante e fruttato, molto accentuate ed è eccellente per le minestre di cereali e legumi.

Il LECCINO toscano, ha le caratteristiche opposte ed è perfetto per il pinzimonio e la pappa al pomodoro.

Proprietà dell’OLIO  extra vergine D’OLIVA.

L’oro liquido,, è composto per la maggior parte da lipidi, i quali sono ricchi di acidi grassi, in particolare di acido oleico monoinsaturo che lo rende un alimento adatto per la frittura e per la conservazione di prodotti sott’olio, oltre che un vero e proprio toccasana per la salute.

Lo possiamo considerare tra gli ALIMENTI AMICI, per quella presenza di acidi grassi vegetali monoinsaturi  e per le vitamine e beta-carotene con funzioni antiossidanti per tutto l’organismo a vantaggio di tessuti e cellule, in particolare del loro stato di salute e invecchiamento.

Da un punto di vista nutrizionale, abbiamo già visto  che l‘olio non influisce sull’insulina e quindi non attiva il processo di ingrassamento. In altre parole, possiamo tranquillamente abbandonare i tre miseri cucchiaini  delle diete tradizionali o basate sulle calorie (che non vanno prese in considerazione) e condire senza paura della famigerata bilancia.

 

Tortino con esplosione di cioccolato:

Per i cuori di cioccolato:      

125 gr di cioccolata fondente

200 gr.  di panna liquida

50 gr di burro

6 cl di latte

15 gr di caffè ristretto

Per il tortino:

125 gr di cioccolato fondente

190 gr di olio evo monocultivar peranzana  (PUGLIA)

200 gr di zucchero

250 gr di mandorle pelate

5 uova, cacao in polvere

Procedimento:

Cuori di cioccolato:

Tritare il cioccolato e fonderlo a bagno Maria con la panna, il burro, il latte e il caffè. Mescolare bene e versare il preparato in forme da 40 mm di diametro e 35 mm di altezza. Lasciarlo nel congelatore per un giorno.

Tortino:

Tritare  le mandorle a farne una farina, in una terrina mettere il cioccolato grattugiato, aggiungere l’olio evo, lo zucchero, i tuorli e mescolare tutto delicatamente, incorporando la farina di mandorle.

Montare a neve gli albumi e unirvi l’impasto amalgamandolo delicatamente. Suddividere il composto in 8/9 stampini (imburrati e spolverati con cacao in polvere).

Affogarvi il cuore di cioccolato precedentemente preparato e riporre tutto in freezer velocemente.

20 minuti prima di servirli, dal freezer passarli al forno caldo a 180° per 19 minuti. Tirarli fuori dal forno, farli raffreddare per 2 minuti e servirli con un goccio di olio Peranzana.

Risultato sorprendente!! Fatemi sapere!

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