5 motivi per amare il Counseling

La mia formazione triennale in counseling si è conclusa alla fine del 2013, e da allora ho proseguito a formarmi e ho lavorato sia con singoli sia con gruppi, in vari ambiti.

Dopo tanti anni, il counseling si riconferma la mia strategia di bell’essere preferita.

Perchè? Te lo riassumo in 5 motivi:

  1. É semplice. Non mi fraintendere, non sto dicendo che sia facile fare il counselor o diventarlo, ma sto dicendo che, una volta acquisite le necessarie competenze, il counseling è un approccio basato sul qui ed ora, sull’empatia e l’ascolto attivo, che facilitano il cliente nell’osservazione delle sue emozioni e dei suoi comportamenti in modo appunto semplice, fluido.
  2. Evidenzia le risorse. Quando siamo presi dai nostri disagi, facilmente notiamo soltanto quelli e ci dimentichiamo di sentire altro. Un po’ come se quello che percepiamo essere il nostro grande problema, assorba ogni aspetto della nostra vita. Il counseling invece porta a fare piccoli spostamenti dai nostri punti di vista ristretti a causa della sofferenza, per allargare la nostra visuale e scoprire così tante possibili strategie.
  3. É pratico. Una delle cose che mi diverte di più è inventare i “compiti a casa” per i miei clienti. In quei momenti è l’intuito a parlarmi, non premedito nulla perché il counseling nasce da ciò che il cliente porta in quel momento, e in quel momento il counselor lavora. Così, per qualcuno può essere d’aiuto un compito manuale, per qualcun altro qualcosa che abbia a che fare con la quiete e il rilassamento fisico, per altri la scrittura è un mezzo utile. Portare l’attenzione su qualcosa di insolito che spezzi il nostro ritmo quotidiano, soprattutto quello che la mente continua a riproporci, favorisce quel processo di ampliamento della visuale di cui al punto precedente.
  4. Il counseling è versatile: si può applicare a qualsiasi tipo di contesto, può essere utile per lavorare su se stessi, sulla comunicazione, sulle relazioni di ogni genere, da quella famigliare a quella lavorativa. Si può usare in ambito scolastico, con persone di età variabilissima, e può essere uno strumento di supporto a qualsiasi professionista nell’ambito del proprio lavoro.
  5. Punta all’autonomia del cliente. Autonomia per me è libertà. Il cliente è portato a trovare dentro se stesso le strategie più funzionali, il mio compito è solo di facilitare questo processo.

Ci sarebbero altri milioni di motivi per amare questa tecnica di relazione d’aiuto, ma mi fermo qui per oggi.

Tu conosci il counseling?

Se sei un counselor, cosa ami di più di questa pratica?

Come sempre, ti leggo volentieri nei commenti.

 

Condividi...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Categorie

Commenti recenti

Da Avalon Giornale

Tag

Archivi