I trampoli che portano in alto i cuori

La memoria di un trampoliere, altissimo, visto con gli occhi di bambino. Una lezione di Tai-Chi e nello stesso posto la locandina che annuncia un corso di trampoli, il teatro Il Traghetto a L’Aquila. I lavori per guadagnarsi da vivere prima di trovare la propria strada. Lo stesso teatro che per il suo ventennale organizza un corso “A testa in giù” – questo proprio il nome del corso – dedicato alle arti di strada. L’incontro, l’amicizia che poi diventa amore. Nel frattempo – dettaglio non da poco – il terremoto, il saluto alla città che ti ha visto crescere. Poche righe che riassumo una buona porzione di vita, tutta ancora fatta di idee e progetti. E vissuta da un punto di vista privilegiato.

Ecco la storia di Cristiano Coia e Valentina Flò, dell’unione fra la preparazione scolastica del titolo da geometra e la visione del mondo dell’artista. Per mettere una “Tenda in circolo” come dal nome della loro compagnia, specializzata in spettacoli e danza sui trampoli, arti circensi e performance di trapezio aereo, spettacoli con il fuoco. Una bellezza da vivere e da raccontare, nonché da trasmettere, con i corsi che organizzano.

«Avere solo la testa per aria non va bene – racconta Cristiano Coia -. Ma nemmeno stare solo con piedi del tutto piantati a terra. Ci piace unire la pragmaticità con la leggerezza del sogno». Una mediazione che si esprime con la scelta dei trampoli. «Proprio così. Un assortimento nella coppia, un equilibrio, fra anima sognante e tecnica».

Ecco allora lo studio, tanto, la ricerca di maestri in giro per il mondo, la curiosità. E la palestra della “Tenda in circolo”. Fino alle esperienze nei festival, luogo magico di incontro della compagnia vagante degli artisti di strada. «Partecipare ai festival è un arricchimento continuo – aggiunge Cristiano Coia -. Non serve tanto il virtuosismo fine a se stesso, lì ti misuri nel rapporto con il pubblico, vero bando di prova». E i risultati di chi ci mette cuore e preparazione si vedono quando si “fa cappello”. «Devi essere vero, sennò ti scoprono, sennò non mangi» nelle parole dello stesso Cristiano Coia.

E con i trampoli, si vola, si cambia punto di vista. C’è anche una storia che racconta del loro utilizzo da parte di pastori francesi per camminare su terreni paludosi, per garantirsi i piedi asciutti. Esperienza accumulata nel tempo dunque, lavori per privati e nei festival, con inoltre i corsi che organizzano. E formazione continua.

«E se ti senti un po’ giù – concludono Cristiano Coia e Valentina Flò – niente di meglio che stare sui trampoli!». Da cercare, da vedere i loro spettacoli.

 

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