Liberfili stregati

È stata annunciata lo scorso 30 marzo la “sporca dozzina” di libri finalisti al Premio Strega, la competizione più amata dai Liberfili.

Ripercorriamo velocemente la storia di questo prestigioso riconoscimento letterario giunto alla LXXVII edizione. È il 1947 quando i fratelli Alberti, della ditta Strega, finanziano con duecentomila lire l’iniziativa di Maria Bellonci, che intende assegnare un premio al libro uscito nell’anno precedente designato tra cinque titoli più votati dagli amici che di domenica sono soliti riunirsi nel suo salotto letterario a Roma. Nasce così il “Premio letterario Strega degli Amici della domenica”. Tra i giurati dell’epoca, circa 150, personaggi di spicco della letteratura si affiancano ad artisti, imprenditori, politici, ma anche semplici lettori e lettrici.

È l’immediato dopoguerra, e Maria e suo marito Goffredo Bellonci ricorderanno queste prime riunioni come un atto reazionario alla censura fascista:

“Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi untiti per far fronte alla disperazione e alla dispersione. Prendiamo tutti coraggio da questo sentirci insieme. Spero che sarà per ognuno un vivido affettuoso ricordo”.

Dall’edizione 2010, alle preferenze espresse dagli Amici della domenica si aggiungono i voti dei lettori “forti”, che ruotano di anno in anno, segnalati da librerie indipendenti distribuite in tutta Italia. A partire dal 2017 si aggiungono alla giuria del Premio 20 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura, oltre a 200 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 20 Istituti italiani di cultura all’estero. Il numero dei votanti raggiunge un totale di 660 aventi diritto.

Tra gli 80 titoli presentati quest’anno dagli Amici della domenica, il comitato organizzatore del Premio ha selezionato questi 12 titoli:

  • Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza).
  • Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi).
  • Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo).
  • Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot). L’autrice abruzzese, di Ortona (CH), è prematuramente scomparsa il giorno dopo l’annuncio, ma il libro rimane in gara.
  • Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore).
  • Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani).
  • Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori).
  • Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli).
  • Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani).
  • Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri).
  • Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio).
  • Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza).

 

La cinquina finalista sarà annunciata a giugno e a luglio, con la benedizione di Ecate, la dea psicopompa che campeggia nel manifesto della LXXVII di Elisa Seitzinger, come una musa che viaggia tra il mondo reale e quello sottile che abita l’ispirazione degli scrittori e delle scrittrici, si eleggerà il vincitore.

E voi amici liberfili, della domenica o infrasettimanali, per chi tiferete?

Scrive Irving Stone

“Non ci sono amicizie più rapide di quelle tra persone che amano gli stessi libri”.

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Autore: Il Covo dei Liberfili

Veronica Casciani, Simona e Moira Di Naccio, una "sorellanza" nata frequentando la scuola di Counseling e Media-Comunic-Azione® (con Veronica almeno, Simona e Moira sono sorelle). Conducono presso la psicolibreria i Luoghi dell'Anima il Covo dei Liberfili, un incontro dedicato a tutti coloro i quali vogliono inoltrarsi in maniera insolita nelle pagine di un libro e nel cuore delle questioni della vita che racconta. Tra loro i libri sono diventati l'ennesima occasione di confronto e condivisione. Offrono specchi in cui riflettersi, conforto, esperienze che sarebbe impossibile vivere direttamente... Questo lo spirito degli articoli, non recenzioni, ma spazi aperti ai commenti di chi vuole aggiungere altre letture.

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