Buoni propositi 2020: un’idea diversa

E’ più forte di me, e scommetto di essere in buona compagnia: a gennaio penso ai “buoni propositi”. Però, però, però. Dopo anni ed anni trascorsi a scrivere buoni propositi, la cui maggior parte rimaneva tale e non si concretizzava, mi sono un po’ stancata.

Complice il lavoro del Laboratorio dei sogni condotto dalla dott.ssa Zuleika Fusco, maestra impareggiabile in questo ed altri cammini, quest’anno vorrei proporvi qualcosa di diverso, sempre nell’ottica di bell’essere.

Se, per una volta, invece di concentrarci su risultati desiderati, su azioni da compiere, su numeri partissimo un po’ più a monte?

Spesso, nella definizione dei nostri obiettivi, mettiamo tanto ragionamento e tanta testa. Per esempio potrei decidere di andare a correre, perché l’amica che corre non fa che parlarne entusiasta, la vip tal dei tali non si sposta mai senza le sue scarpe da runner, eccetera eccetera. Ma a me correre annoia da morire, non amo allenarmi all’aperto e ho già provato altre volte mollando dopo due giorni.

Allora posso bypassare la testa, se imparo ad ascoltare il corpo, che vuole muoversi, e le emozioni. Ascoltando bene corpo ed emozioni imparerò a riconoscere quando sto facendo resistenza, quando mi autoboicotto, quando invece scelgo con amore e gioisco tutta.

Difficile? E qui ti voglio! Questo potrebbe essere il sano buon proposito 2020: mi ascolto profondamente. Accolgo i segnali del mio corpo, le emozioni che seguono. Imparo a riconoscerle. E poi agisco.

Non so se ti sembri qualcosa di piccolo, di semplice, o se al contrario di insormontabile.

La realtà è che siamo molto poco abituati a questo tipo di attenzione su noi stessi. Soprattutto nel nostro mondo occidentale, la mente prende sempre la maggior parte dello spazio e così facendo ci allontana da noi.

Attenzione: non è inutile! La mente svolge per noi un importantissimo lavoro di sintesi. Ma se lasciamo che prenda le redini della nostra vita, ci ritroveremo affannati e ansiosi, in corsa verso non si sa dove. Ci sentiremo sfiniti, esauriti, inconcludenti.

Quindi: mente sì, ma dopo aver prima sentito cosa hanno da dire corpo ed emozioni.

Ricorda: qualsiasi segnale conta, e qualsiasi emozione è lecita e benvenuta.

Solo accogliendo possiamo gestire, così da vivere in modo un po’ meno automatico, un po’ meno meccanico, ma molto più vicino al nostro cuore e ai nostri reali bisogni.

Potresti prendere un quadernino e cominciare a scriverti le sensazioni del corpo e l’emozione collegata. Per esempio, potrebbe scoppiarti un mal di testa, dopo aver litigato con qualcuno.

Potresti sentire tachicardia e accorgerti che hai molta ansia.

Ma scrivi anche le sensazioni piacevoli: quel calore alla pancia dopo una bella notizia, o la pelle d’oca durante l’ascolto di un brano musicale che ami.

Segna anche i tuoi successi, anche quelli piccoli. Potrebbero essere decidere di alzarti dal PC per fare due movimenti di stretching, perché hai sentito le spalle pesanti. O accorgerti che quando vedi una certa persona contrai le mascelle.

Poco alla volta costruirai il tuo atlante emozionale e corporeo personale, una mappa che ti dirà molto su come sei e ti darà spunti per migliorare la qualità della tua vita.

Che ne dici, ti piace come idea?

 

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