In questi giorni ho letto una presentazione dell’ultimo libro del popolare scrittore Gianrico Carofiglio che afferma: “…gentilezza insieme a coraggio significa prendersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio essere nel mondo, accettare la responsabilità di essere umani…”
Poche, intense parole che mi hanno evocato l’importanza, in questo nostro tempo più che mai, di essere persone assertive, per il benessere individuale e come contributo alla società di cui siamo parte.
La parola “assertività” significa “ asserire” o affermare se stessi, dal latino ad serere.
L’affermazione di sé implica alcuni aspetti fondamentali riguardanti il rispetto delle molteplici espressioni dell’essere umano e della sua dignità.
Concettualmente l’assertività si basa sulla capacità di esprimere i propri pensieri ed emozioni (imparando prima a riconoscerle), ricordando il diritto alla libertà espressiva e ad essere trattati con cortesia e rispetto di ogni punto di vista e di ogni condizione sociale e culturale.
E lo stesso da parte nostra verso l’altro.
Ugualmente dovrei saper apprezzare e valorizzare le mie caratteristiche, dando spazio all’autostima, con la propensione a riconoscere il valore di chi ho di fronte.
E’ importante ampliare le prospettive e la fiducia in se stessi, per considerare di poter decidere sugli scopi e i desideri da realizzare nella propria vita.
Ma scegliere di essere in questo mondo con un atteggiamento assertivo, secondo me richiede inevitabilmente una buona dose di coraggio: sentire di dover assumere la propria parte di responsabilità riguardo la qualità della propria vita, tanto per cominciare…
Spesso siamo istintivamente inclini ad un atteggiamento di passiva accettazione, forse per mancanza di determinazione e di fiducia nel valore delle nostre idee e sentimenti, per cui una certa remissività ci induce a subire gli eventi e le decisioni degli altri anche su aspetti centrali del nostro vivere.
Oppure ci capita di affermare la nostra posizione con importante aggressività, o di arrivare ad esprimere una incontenibile rabbia, come istintiva reazione a decisioni o atteggiamenti altrui che disapproviamo, o che ci danneggiano persino.
Grazie alla volontà, che considero immancabile compagna di viaggio del coraggio, possiamo scegliere lucidamente di gestire con assertività le tante situazioni della vita (anziché lasciare campo libero ad automatici comportamenti istintivi)
Potremmo immaginare che l’assertività rappresenti un atteggiamento intermedio tra la passività e l’aggressività, considerando queste ultime come eccessi che facilmente diventano disfunzionali.
A partire dall’attenzione al modo di comunicare, ad esempio, l’assertività ci permette un comportamento sociale senz’altro funzionale ed efficace, tenendo in considerazione le opinioni, i sentimenti e la dimensione corporea di ciascuno.
Nel concreto intendo che nell’interazione con l’altro possiamo tacere, esprimere con prepotenza il nostro pensiero, criticare fortemente l’opinione altrui e porci in contrapposizione, oppure dialogare, portando il nostro legittimo punto di vista e le domande per comprendere ciò che ci crea dubbi o che non conosciamo.
Per tornare alla gentilezza menzionata da Carofiglio, personalmente la interpreto come un’attitudine empatica, rispettosa, ma attiva e intraprendente, nella nostra scelta di esseri umani con il coraggio di Esserci davvero…!